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lunedì 2 settembre 2013

COME RICONOSCERE I PRODOTTI CHE CI AVVELENANO

Atlantico.fr ci parla dei risultati di un’indagine condotta dalla rivista francese “60 milioni di consumatori” che ha denunciato quelli che possono essere i prodotti più dannosi per il nostro organismo a causa delle sostanze contenute al loro interno.

RISCHIO TUMORI - Parliamo di sostanze tossiche che avvelenano il corpo giorno dopo giorno e che sono contenute nei prodotti venduti nei supermercati e che rischiano di aumentare il rischio di tumori, di allergie e di perturbazioni ormonali. Secondo il professore Jean François Narbonne questi prodotti sono dannosi ma non possono essere ritenuti responsabili dell’insorgenza di varie malattie. Certo, continua il professore, se si profilasse un rischio per la salute pubblica, sarebbe opportuno agire eliminando i prodotti in questione.

LA DIFFERENZA TRA GENOTOSSICO E CANCEROGENO - Molti prodotti sono tossici, come ad esempio i profumi. Anche certi additivi presenti negli alimenti sono considerati tossici ma nessuno ne parla, come il butilidrossianisolo e sopratutto l’acido idrossibutirrico. Lo studio ricorda poi che tutti gli alimenti che contengono sostanze non cancerogene, anche se sono genotossiche, vengono accettate in minime quantità. Secondo Narbonne i consumatori dovrebbero preoccuparsi dei prodotti che contengono potenziali allergeni che possono avere gravi reazioni collaterali.

MEGLIO IL SAPONE DELLE SALVIETTE - Parlando in termini pratici, secondo lo studio in questione è necessario evitare i coloranti non naturali perché la proteina che li compone potrebbe essere considerata dall’organismo come un corpo estraneo. E’ opportuno poi controllare se sull’etichetta è segnata la presenza del butilidrossianisolo (indicato con il codice BHA) e l’acido idrossibutirrico (BHB). Le salviette ed i prodotti per la cura del corpo potrebbero essere sostituiti dal sapone di marsiglia o dalla candeggina. Il consumatore poi non si puo’ difendere perché spesso ignora cosa ci sia scritto sulle etichette. Manca quindi una reale trasparenza che protegga gli acquirenti.

I CONSIGLI - Il consumatore, secondo Narbonne, non è in grado di capire la differenza tra “genotossico” e “cancerogeno”. La situazione peggiora nel caso si parli di “distruttore endocrino”. Infine non è semplice dimostrare gli effetti di certe sostanze nella salute. Un po’ come accade con l’aspartame nelle bevande dietetiche. Le ricerche condotte sugli animali sono state eliminate e non c’è traccia di dati relativi agli umani. Per questo non si puo’ vietare nulla. “Quello che possiamo fare -conclude Narbonne- è vietare le molecole più comuni per proteggere la popolazione da eventuali malattie scatenate dalle poche sostanze pericolose conclamate”. (Immaigni di Repertorio)

di Maghdi Abo Abia
fonte: Giornalettismo

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