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mercoledì 12 settembre 2012

LA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA HA DETTO SI' ALL'ESM

I 16 magistrati di Karlsruhe hanno però rimarcato come esistano rilevanti problemi di costituzionalità. Ecco perché il governo tedesco dovrà mantenere le passività prodotte dall’impegno finanziario determinato dalla sua partecipazione all’Esm, pari a 190 miliardi di euro. Inoltre, eventuali nuovi garanzie superiori al capitale messo a disposizione dalla Germania per il fondo salva euro Esm dovranno essere approvate solo con un voto del Parlamento tedesco. Queste misure, però, ha rimarcato il presidente della Corte, sono compito della politica. Il sì è dunque un via libera alla politica europea condotta finora dalla Germania e dalla stessa Ue, anche se pesantemente condizionato, visto che limiterà i margini di manovra della canceliera in un eventuale peggioramento della crisi. I magistrati tedeschi hanno infatti rimarcato come già ora gli impegni dell’Esm siano costituzionalmente al limite, e solo un coinvolgimento del Parlamento nazionale può rendere legittimo il percorso europeo scelto dal governo. Una buona notizia a metà per Angela Merkel, che può dirsi sì davvero sollevata per il via libero al fondo salva euro, ma che è conscia di quanta sofferenza ci sia nella sua maggioranza conservatrice per i continui esborsi – in realtà quasi solo garanzie, finora – per i paesi in crisi. Già al momento dell’approvazione dell’Esm al Bundestag si era registrata la mancanza della cosiddetta “Kanzlermehrheit”, ovvero la maggioranza di governo. Il sì del Bundestag era arrivato solo col consenso di Spd e Verdi. Da allora la fronda anti euro è crescita, con parti signifiicative dei liberali della Fdp e dei cristiano sociali della Csu schierate per l’uscita della Grecia e che già hanno ribadito come non voteranno ulteriori misure di aiuto ai paesi in eurocrisi. Un’inquietudine ulteriormente aumentata dagli annunciati acquisiti di di titoli di stato della Bce.

dal blog di Gad Lerner

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