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venerdì 28 settembre 2012

LE ARANCE ALLE MULTINAZIONALI COSTANO 8 CENTESIMI AL KG

I dati sulla disoccupazione dicono che al Sud si aggira intorno al 50%. Ma, a leggerne altre, di cifre, viene da dire che starsene a casa, a volte, può essere molto più redditizio che andare a lavorare. Specie quando il lavoro da svolgere è particolarmente pesante. 
Prendete l’agricoltura. Un’attività assolutamente necessaria alla sopravvivenza umana e per questo strategica. Eppure si tratta di un settore che vive una crisi devastante. Una crisi strutturale e che si aggrava di anno in anno. Non è retorica, ma è la realtà dei fatti.


Ogni anno, nel nostro paese, chiudono decine di migliaia di aziende. Al Sud come al Nord. Perché ormai i costi superano i ricavi e le banche non sono disposte a concedere finanziamenti. Questo, però, è l’ultimo dei problemi. Perché se un prodotto, all’ingrosso, ti viene pagato pochi centesimi al chilo, puoi chiedere tutti i prestiti che vuoi. Non ti serviranno a nulla: la tua azienda agricola è destinata a soccombere.
L’argomento è di quelli seri. Ma in questo paese, evidentemente, conta più la farfalla di Belen Rodriguez, e allora di agricoltura – sui media che contano – non si parla. Invece bisogna discuterne. Hanno provato a farsi sentire i forconi siciliani. Ora alzano la voce anche gli agricolturi calabresi. Stando ai dati diffusi dalla Coldiretti, un chilogrammo di arance viene pagato dalle multinazionali come la Coca Cola la miseria di 8 centesimi di euro! Avete letto bene: 8 centesimi. Un’elemosina, una cifra che non consente di rifarsi nemmeno dei costi. Nemmeno se si schiavizzano i contadini, come spesso accade! Eppure quello è il prezzo che fissano le multinazionali. I margini di contrattazione sono praticamente pari a zero. Se le arance valgono 8 centesimi al chilo, non sono molto più redditizi gli altri prodotti della terra.
A queste cifre l’agricoltura italiana va incontro a un solo possibile destino: quello della morte. E ciò comporterebbe, in parole povere, la dipendenza alimentare da altri paesi. Non esageriamo nell’affermare che sarebbe una catastrofe, eppure la politica sembra impegnata in tutt’altre faccende.  Che le arance pagate 8 centesimi al chilo siano una conseguenza dell’articolo 18?

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