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giovedì 27 settembre 2012

...MA SE FOSSE LA CINA AD AVERE LA PIU' GRANDE RISERVA AUREA DEL MONDO ?


Il problema non è solo chi controlla lo stock di riserve d’oro delle banche centrali, ma essenzialmente quali paesi, controllano la produzione nelle miniere d’oro.
Mentre gli Stati Uniti hanno ufficialmente le maggiori riserve auree, la Cina è diventata il più grande produttore al mondo di oro. Gli attori principali per quanto riguarda le miniere d’oro sono Cina, Australia, Russia, Sud Africa, Stati Uniti e Canada.
Gli interessi delle aziende anglo-americane esercitano un controllo dominante sulle miniere d’oro. Le più grandi  aziende di estrazione dell’oro del mondo sono Barrick Gold (Canada), Goldcorp Inc. (Canada), Newmont Mining, (USA).
Qui sotto sono indicate le riserve ufficiali di oro detenuto dalle Banche Centrali  (scorrendo il link si può trovare l’elenco completo) e le stime di produzione mineraria di oro da parte dei paesi maggiori produttori.
Le cifre sulle riserve d’oro si riferiscono a partecipazioni delle banche centrali e non comprendono istituzioni finanziarie o aziende private. I dati ufficiali delle banche centrali non possono essere verificati, né il totale dei derivati ​​sull’oro scambiati nei mercati finanziari. Non ci sono dati affidabili sulle riserve auree private, che si sono sviluppate nel corso dei secoli.
Per quanto riguarda le riserve ufficiali di oro degli Stati Uniti  a Fort Knox, non c’è stata nessuna audit indipendente sulle quantità realmente depositate.  Secondo Ron Paul: “La nostra Federal Reserve non permette a nessuno di entrare , ma dovrebbe provare di detenere l ‘oro che dichiara. C’è motivo per insospettirsi, e anche se non fossero sospetti, perché non accetta un controllo?” (Ron Paul calls for audit of US Gold Reserves,  The New American, 30-8-2010).
“La prima e ultima volta che si è fatta una audit sull’oro di Fort Knox fu poche ore dopo l’insediamento del Presidente Dwight Eisenhower il 20 gennaio 1953.”
Un controllo fisico sull’oro detenuto costituisce una variabile fondamentale geopolitica nel rapporto tra i poteri economici che competono tra loro ed è essenziale per comprendere la crisi del debito.
Sia Russia che Cina hanno notevolmente aumentato le loro riserve auree negli ultimi anni. Ci sono state grandi quantità di debito in dollari USA che sono state trasformate in oro.  I dati ufficiali sulla Cina si basano sui dati pubblicati dalla Banca Popolare di Cina, ma si può credere che solo una parte degli acquisti ufficiali siano resi pubblici e che le riserve cinesi potrebbero essere molto più alte  di quelle  registrate nelle statistiche ufficiali.
Al contrario, si può credere che le riserve USA di Fort Knox possano essere significativamente inferiori a quello che viene riportato sulle statistiche ufficiali.
“In questi giorni la Cina si sta ubriacando con tutto l’oro che compra. La Banca Centrale Cinese- Banca Popolare Cinese, sta intraprendendo  una serie di misure per aumentare le sue riserve d’oro per garantire che il prezioso metallo giallo sostituisca le sue riserve in valuta straniera  che oggi sono in  dollari USA. Negli ultimi mesi, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha discusso sulla mole di acquisti di riserve auree fatte dalla Cina e dall’India. Così, quando l’ F.M.I. ha annunciato che avrebbe venduto le sue restanti 191 tonnellate di oro sul libero mercato, tutti gli analisti hanno previsto che la Cina si sarebbe in qualche modo gettata nella mischia per comprare l’oro dell’F.M.I. Sia la Cina che l’India sono in competizione sul mercato dell’oro a livello mondiale come i più grandi consumatori e importatori di oro. “

Sia la Cina che la Russia sono i principali produttori di oro e assume una rilevanza  geopolitica il  fatto che la Cina sia il maggior produttore fisico di oro nel mondo, secondo i dati del 2009, ha prodotto  313,98 tonnellate d’oro (metric tons), che rappresentano l’11,8% della produzione globale di oro.

ITALIA AL QUARTO POSTO
Elenco completo delle riserve auree di ogni paese è riportato sulle statistiche di: “World Official Gold Holdings.”  World Gold Council,. Web. 1 Feb 2011.

Tratto da: 

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