Nonostante la moratoria delle Nazioni Unite, ha avuto luogo in estate lungo le coste del Canada il più massiccio tentativo mai compiuto di modificare artificialmente il clima.
La geoingegneria è un terreno minato gravido di effetti collaterali incontrollabili. Eppure è stato calcato, e a scopo dilucro.
E’ uno scoop del prestigioso quotidiano britannico Guardian. L’architetto di tutta la faccenda si chiama Russ George ed è l’ex direttore esecutivo della Planktos, una vecchissima conoscenza di Blogeko: un’impresa nata proprio con lo scopo – fortunatamentenon raggiunto – di fornire servizi alle aziende desiderose di raffreddare artificialmente il pianeta per compensare le loro emissioni di gas serra. Si tratta di servizi remunerati, va da sè: la Planktos era nata per guadagnare.
Il meccanismo del tentativo di modificare il clima è rimasto il medesimo di allora: buttare in mare dei solfati di ferro per indurre fioriture di alghe. Stavolta ci sono riusciti, scrive il Guardian, e hanno fatto le cose proprio in grande.
A quel che riporta il Guardian, un non meglio identificato gruppo di scienziati facenti capo a Russ George ha buttato a mare 100 tonnellate di solfati di ferro, inducendo una fioritura di alghe su un’estensione di 10.000 chilometri quadrati.
Stimolate dalla presenza del ferro nell’acqua – per loro una sostanza nutritiva – le alghe unicellulari si riproducono a dismisura.
In teoria dovrebbero assorbire dall’atmosfera anidride carbonica – il principale gas dell’effetto serra – e poi dovrebbero morire trascinandola con sè nelle profondità degli abissi oceanici.
Tuttavia in pratica le cose possono andare molto, molto diversamente, come ha constatato un gruppo internazionale di scienziati che ha condotto un esperimento in piccola scala a fini diricerca: e non di lucro.
In quell’occasione le alghe, anzichè morire trascinando a picco l’anidride carbonica, hanno apparecchiato un pantagruelico banchetto per piccoli crostacei. E’ risultata perturbata la catena alimentare. Successivi studi di approfondimento hanno mostrato la possibile formazione di tossineletali per gli animali marini.
Russ George ha dichiarato al Guardian che il suo tentativo invece è andato a buon fine. Il Guardian scrive che ha avuto per teatro le acque della Columbia Britannica. Russ George ha convinto una piccola comunità indigena a spalleggiare l’operato della Haida Salmon Restoration Corporation. La società si è presentata come votata alla valorizzazione dei salmoni, che sono una risorsa fondamentale per la gente del posto.
Secondo il Guardian, attraverso la Haida Salmon Restoration Corporation è passato il milione di dollari necessario per il tentativo di modificare il clima. Il giornale non ha scritto chi ha finanziato l’operazione, e se Russ George intende ripetere la cosa.
Sul Guardian il più grande tentativo di geoingegneria
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