La direzione è stata appena inaugurata, ma la notizia non ha spiccato il volo per planare nelle case degli europei. ITER, ovvero International Thermonuclear Experimental Reactor, è un progetto internazionale annunciato nel 2005 – avviato nel 2006 ma istituzionalizzato nel 2007 – che si propone di realizzare un reattore a fusione nucleare in grado di produrre più energia di quanta ne consumi per l’innesco e il sostentamento della reazione di fusione. Ufficialmente «ITER è un reattore deuterio-trizio in cui il confinamento del plasma è ottenuto in un campo magnetico all’interno di una macchina denominata Tokamak». La sua costruzione è alle “battute finali” a Cadarache, nel Sud della Francia. Il promotore è un consorzio: Unione europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India e Corea del Sud. Il costo previsto attualmente è di 10 miliardi di euro.
ITER è un reattore sperimentale, il cui scopo principale è l’ottenimento di una reazione di fusione stabile (500 MW prodotti per una durata di 60 minuti) validando e incrementando le attuali conoscenze sulla fisica del plasma. L’edificio che conterrà il tokamak sarà costruito nel corso del 2013. Secondo le previsioni di massima il primo plasma dovrebbe essere generato entro la fine del 2020.
L’impresa comune “Fusion for Energy” è stata costituita nell’aprile 2007 (Decisione 2007/198) per una durata di 35 anni. Suo scopo fondamentale è gestire il contributo europeo a ITER, il progetto internazionale per l’energia da fusione. Uno dei suoi compiti principali è di collaborare con l’industria e le organizzazioni di ricerca europee per sviluppare e fornire una serie di componenti di alta tecnologia per il progetto ITER. La vulgata pubblicitaria del sistema di potere è disarmante: “grazie all’esperienza collettiva dei partecipanti a “Fusion for Energy”, l’Europa può aspirare a diventare uno dei leader mondiali nella costruzione di reattori dimostrativi a fusione”. Partecipano all’impresa comune i 27 Stati membri dell’Unione europea, l’Euratom (rappresentata dalla Commissione europea) e la Svizzera. Obiettivi: farsi carico del contributo europeo al reattore a fusione ITER in costruzione a Cadarache, Francia guidare la cooperazione dell’UE con il Giappone in materia di fusione (accordo su un approccio allargato) preparare la prossima generazione di reattori dimostrativi a fusione più avanzati.
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