Prendi una casa farmaceutica e dei medici compiacenti, aggiungi farmaci ormonali da prescrivere ai bambini e aggiungi un'abbondante manciata di regali e favori. Sono questi gli ingredienti dell'ultimo scandalo italiano in fatto di sanità, che ha portato circa 80 medici di vari ospedali a finire sotto indagine da parte dei Nas, in seguito all'operazione chiamata "Do ut des". A darne notizia è il sito piemonte.indymedia.org, che ha pubblicato gran parte dell'inchiesta, comprese alcune comunicazioni interne della multinazionale inviate ai dipendenti indagati.
Gli specialisti in nefrologia, endocrinologia e pediatria, infatti, avrebbero prescritto farmaci ormonali, anche ai bambini, in dosaggi superiori alle indicazioni terapeutiche, aumentando l'inserimento in terapia di nuovi pazienti. Il tutto per ricevere in cambio danaro o altri beni materiali. È quanto emerso dalle 77 perquisizioni eseguite da circa 300 carabinieri del Nas e dei Comandi Provinciali di 15 Regioni, tra cui i comandi di Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Brescia, Cagliari, Caserta, Chieti, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Roma, Terni, Torino, Trento, Trieste, Verona e Viterbo.
Gli specialisti in nefrologia, endocrinologia e pediatria, infatti, avrebbero prescritto farmaci ormonali, anche ai bambini, in dosaggi superiori alle indicazioni terapeutiche, aumentando l'inserimento in terapia di nuovi pazienti. Il tutto per ricevere in cambio danaro o altri beni materiali. È quanto emerso dalle 77 perquisizioni eseguite da circa 300 carabinieri del Nas e dei Comandi Provinciali di 15 Regioni, tra cui i comandi di Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Brescia, Cagliari, Caserta, Chieti, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Roma, Terni, Torino, Trento, Trieste, Verona e Viterbo.
In cambio i medici avrebbero ottenuto benefici come viaggi premio, dispositivi tecnologici come iPad e notebook, vestiti, pranzi al ristorante, gioielli, borse e, in alcuni casi, anche somme di denaro. Tutti scambi giustificati attraverso una falsa documentazione per attività di consulenza o di studio, di contributi a congressi o seminari e come viaggi per partecipazioni a meeting internazionali. I reati contestati, quindi, vanno dall'associazione a delinquere alla corruzione, dalla truffa in danno del Servizio sanitario nazionale al falso, fino al comparaggio.
Secondo gli investigatori, erano gli informatori scientifici della Sandoz, questa l'azienda farmaceutica coinvolta nello scandalo che fa sapere di stare collaborando "appieno con le autorità nel corso dell'inchiesta di Busto Arsizio", a sollecitare i medici indagati. Per il resto nessun commento. Intanto il Codacons chiede ai Nas di rendere pubblici i nomi dei soggetti coinvolti."Presenteremo una istanza specifica ai Carabinieri dei Nas, volta ad ottenere l'elenco dei medici indagati", spiega il Presidente Carlo Rienzi in una nota.
Questo perché "le famiglie dei bambini coinvolti nella vicenda devono poter avviare le dovute azioni legali e risarcitorie nei confronti di pediatri e medici colpevoli di aver somministrato dosi esagerate di ormoni, pur di ottenere soldi e regali dall'azienda farmaceutica Sandoz. Indipendentemente da possibili danni fisici, l'utilizzo dei loro bambini a scopo di lucro consente alle famiglie di intentare azioni nei confronti dei medici colpevoli", prosegue Rienzi, annunciando che il Codacons si mette a disposizione dei genitori che intendano tutelare i propri diritti e agire per ottenere il giusto risarcimento danni. Perché i loro bimbi, intanto, sono state le uniche vittime del sistema di corruzione.
di Roberta Ragni
fonte: Greenme.it
di Roberta Ragni
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