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lunedì 12 novembre 2012

INCREDIBILE !!! AI PRECARI VIENE CONSIGLIATO DI FARSI UNA PENSIONE COMPLEMENTARE

Sul precariato questo punto di vista ancora mancava: una bomba a orologeria che, se non disinnescata, rischia di fare saltare il banco dell'Inps, con possibili ripercussioni negative sui futuri trattamenti pensionistici delle fasce sociali piu' deboli. 

La questione e' cosi'...

In molti sembrano avere interpretato in questa maniera l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti sui rischi a cui viene esposto il sistema previdenziale italiano dall'ormai diffusissimo precariato. 

E cosi', di colpo, il lavoro instabile, insicuro e senza troppe certezze si trasforma in un problema del futuro, anziche' in una questione da risolvere nel presente. 

Per fortuna, pero', sulla scorta delle indicazioni fornite dalla Corte dei Conti si sa gia' come risolvere la questione: e' necessario dare una spinta alla previdenza complementare; bisogna - in poche parole - che i precari e chi appartiene alle fasce deboli comprenda a pieno l'importanza di rimpinguare la propria futura pensione pubblica con una pensione privata. Il tutto, e' lapalissiano, dovra' essere fatto nel pieno rispetto di quanto prescritto dal sistema previdenziale attuale: insomma, i contributi vanno pagati e, in piu', bisogna risparmiare per pensare al proprio futuro con una pensione aggiuntiva. Inoltre, si suggerisce, sarebbe opportuno procedere a una razionalizzazione dei fondi pensionistici dell'Inps.

Oppure cosi'...

Va detto, pero', che c'e' un'interpretazione diversa da fornire dell'avviso lanciato dalla Corte dei Conti. Potrebbe essere, per esempio, che il sistema previdenziale soffra di squilibri suoi propri, accumulati - anno dopo anno - quando la struttura demografica del Paese era sostanzialmente diversa e le vacche erano grasse.

Potrebbe essere, inoltre, che il mondo del lavoro abbia cercato ossigeno, negli ultimi decenni, abusando dei contratti precari, spinto alla ricerca del risparmio a tutto discapito dei diritti dei lavoratori e, per inciso, delle casse previdenziali.

Potrebbe essere, ancora, che a mettere a rischio i conti dell'Inps non siano tanto gli esigui contributi versati dai precari, quanto una distribuzione dei diritti e delle coperture previdenziali sbilanciata a favore di chi gia' non lavora piu' oppure sta chiudendo la propria esperienza professionale godendo ancora degli ultimi scampoli del welfare di un tempo.

Potrebbe essere, infine, che il precariato non si stia mangiando solo le pensioni del futuro, ma il presente e le aspirazioni di molti uomini oggi (ormai, tra l'altro, il precariato non e' piu' affar di soli giovani).

Ma perche' non vi fate una pensione complementare?

E allora viene il dubbio che l'allarme della Corte dei Conti forse non sia stato compreso per quello che e'.

Sul fronte sindacale c'e' chi analizza il problema cosi': “Per quanto riguarda il nostro sistema di previdenza complementare, ricordiamo alla Corte che esso rappresenta un modello all'avanguardia in Europa e nel mondo capace di salvaguardare il risparmio previdenziale di milioni di lavoratori, pur in presenza della crisi finanziaria piu' grave degli ultimi ottant'anni" ha affermato Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, secondo cui non serve sottoporre a riesame il sistema previdenziale, ma serve un forte rilancio dello stesso attraverso una campagna informativa adeguata e soprattutto garantendone stabilita' e certezza delle regole.

Precari, insomma, informatevi: basta pagare i contributi e poi rivolgersi alla previdenza complementare. Come dite? Il vostro reddito medio nel 2011 e' risultato pari a 945 euro (dati Isfol)? Non avete prospettive di aumentare i guadagni, perche' passate da un reddito medio di 834 euro al mese tra i 15 e i 24 anni a uno di 996 euro tra i 35 e i 44? Dovete anche mangiare e pagare le bollette? Vorreste una famiglia?

Su', su', non stiamo a sottilizzare: dovete pensare al futuro (vostro e di tutti), per il presente c'e' tempo.

di FTA online

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