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sabato 22 dicembre 2012

IL MODELLO JUNIORES NELL'ECONOMIA

Il Modello Juniores nell'economia



Matteo Achilli



Una cosa che ho imparato nella mia attività imprenditoriale è che le esperienze che si fanno nella vita, anche quelle apparentemente meno significative, ti aiutano a migliorare le azioni del tuo futuro. Non sono certo io il primo a dire una cosa del genere. Steve Jobs disse lo stesso durante il famoso discorso ai laureati di Stanford, raccontando l'apparentemente inutile corso di calligrafia che fece nel periodo universitario e che si è dimostrato fondamentale per il design dei prodotti Apple.


Un'esperienza significativa della mia vita è stata lo sport. Ero tutto sommato un buon nuotatore. Dopo il titolo italiano giovanile nel 2006 il mio obiettivo è sempre stata la nazionale giovanile. Sarebbe stato bello partecipare agli Europei o ai Mondiali Juniores rappresentando l'Italia. Il destino però non mi vedeva come nuotatore, crescendo mi resi conto lentamente anch'io di questo e mi dedicai a tutt'altro.
Ora però mi ritrovo a vivere la giovinezza in un momento delicato non solo per il mio Paese, ma per tutto il mondo occidentale. Un periodo caratterizzato dalla crisi e da una grande disoccupazione giovanile. Quei giovani che da sempre sono sinonimo di futuro e di forza lavoro.
Non sono ancora laureato e non mi reputo un esperto in politiche macroeconomiche. Studio semplicemente all'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Giorni fa però, pensando al sistema sportivo e all'energia non sfruttata che i giovani posso offrire al mondo, ho ideato un sistema interessante che permette di utilizzare il potenziale di molti giovani, aumentare i fatturati delle aziende e contribuire alla nascita di nuovi cicli finanziari che potrebbero senz'altro dare una mano all'economia occidentale e non solo.
Mi sono infatti chiesto perché il mondo "juniores" venga valorizzato al massimo solo nello sport e non nell'economia. L'introduzione della figura di un CEO Junior e del suo team di giovanissimi all'interno delle aziende, soprattutto di quelle grandi, sarebbe una mossa rivoluzionaria per far lavorare più giovani.
Alla figura del CEO Junior si offre l'opportunità di partecipare al consiglio di amministrazione della società, utilizzarne il brand e applicare strategie di vendita verso mercati ancora poco sfruttati dall'azienda. Con questo sistema molti più ragazzi under 25 avrebbero occupazione. L'azienda, oltre a formare da subito i propri futuri dirigenti, può aumentare il fatturato remunerando "per prestazione" il CEO Junior e il suo team di giovanissimi, con il conseguente aumento dei profitti aziendali.
Un'altra figura importante che potrebbe essere introdotta è quella dell'Angel. Gli Angels (da non confondere con i Business Angels) sono risorse che svolgono la funzione di advisor dei vari board di un'azienda che non è la loro. Questo permette di stringere e/o rafforzare legami tra aziende, aumentando le probabilità di possibili accordi commerciali. Gli Angels non fanno parte di alcun board e non sono veri e propri dipendenti dell'azienda che aiutano. Semplicemente vengono ricompensati con prodotti/servizi dell'azienda per cui svolgono attività di Angels.
Forse sono solo affascinato dall'idea che un pezzo grosso della Symantec Corporation aiuti regolarmente un board di Goldman Sachs sulla sicurezza informatica, o che la Microsoft mi contatti per assumermi come suo CEO Junior. Forse sono solo un sognatore che ha ideato due soluzioni fanta-economiche. O forse ho ragione.

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