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venerdì 12 aprile 2013

FINALMENTE UNA COMPRESSA A BASSO COSTO CONTRO L'AIDS

E' una pillola salvavita monodose che presa quotidianamente una sola volta va a sostituire l'attuale somministrazione di più farmaci più volte al giorno.


di Rita Plantera


Una monocompressa per semplificare il regime di trattamento terapeutico per i malati di Aids. Atroiza, questa la denominazione della nuova capsula introdotta dal Dipartimento della Salute sudafricano, è la combinazione di tre farmaci antiretrovirali: il tenofovir, l'emtricitabine e l'efavirenz. A confermarne la distribuzione negli ospedali pubblici a partire da questo mese è stato il Ministro della Salute, Aaron Motsoaledi , lunedì in vista al Phedisong Community Health Centre di GaRankuwa, a nord di Pretoria. 

Si tratta di una pillola salvavita monodose che presa quotidianamente una sola volta va a sostituire l'attuale somministrazione di più farmaci più volte al giorno. Una confezione di 28 capsule costerà alle tasche dello stato circa 8 euro mensili per paziente contro gli attuali 34. Un risparmio notevole considerando che sono circa 1,7 milioni i Sudafricani sotto trattamento antiretrovirale, in gran parte nelle strutture sanitarie pubbliche, su un totale si stima di circa 5,6 milioni di Hiv positivi, il più grande a livello mondiale. A beneficiarne per ora saranno solo i nuovi pazienti, le donne in gravidanza sieropositive e quelle in allattamento. 

Circa 390,000 le unità di Atroiza in distribuzione a livello nazionale per circa 180,000 pazienti previsti nella prima fase. A lanciarlo sul mercato e a distribuirlo negli ospedali a partire da aprile l'americana Mylan che, insieme ad altre due case farmaceutiche, l'anno scorso ha vinto l'appalto di più di 400 milioni di euro per la fornitura del farmaco monodose fino al 2014. Il presidente nazionale del Treatment Action Campaign, Nonkosi Khumalo, ha accolto con favore l'iniziativa, ma ha espresso critiche sui criteri di distribuzione che in questa fase privilegeranno solo i pazienti sotto trattamento antiretrovirale da questo mese. 

Secondo quanto dichiarato dall'economista Anban Pillay, del Dipartimento della Salute, il basso costo del farmaco, che al momento risulta essere quello monodose antiretrovirale più economico al mondo, permetterà al governo di estendere il trattamento terapeutico a molti più malati da Hiv. Inoltre, come sostenuto dal capo dipartimento degli appalti pubblici, Gavin Steel, "la combinazione a dose fissa è più facile da prendere e occupa meno spazio sugli scaffali delle farmacie e delle cliniche. E questo permetterà lo stoccaggio di una quantità maggiore di farmaci per volta".

Grazie all'introduzione di questa nuova compressa, il Dipartimento della Salute stima di poter estendere il trattamento a 500,000 nuovi pazienti all'anno per i prossimi tre anni, in un Paese che ha impiegato circa 10 anni per mettere sotto trattamento circa 1,7 milioni di malati da Hiv. Secondo Steel, i costi più bassi di questo tipo di farmaci permetterà di risparmiare circa 170 milioni di euro grazie ai quali sarà possibile curare così tanti nuovi pazienti in tempi più brevi rispetto al passato.

Peraltro, secondo quanto detto da Pillay, è vero che al momento ci sono solo tre case farmaceutiche autorizzate alla fornitura del farmaco in Sud Africa - Aspen Pharmacare, Cipla Medpro e Mylan Pharmaceuticals - ma altre due hanno fatto richiesta per ottenere la licenza. Questo significa che nel giro di poco tempo la competizione sul mercato potrebbe portare a un calo ulteriore dei costi. 

Il South African National AIDS Council ha notato come l'introduzione di un unico farmaco semplifichi notevolmente la somministrazione riducendo il numero di compresse giornaliere e questo si spera incoraggi i malati da HIV a restare in regime di trattamento terapeutico. 

Il Sud Africa è attualmente, a differenza dei tempi passati, il Paese con il più esteso programma di trattamento antiretrovirale al mondo. La nuova monocompressa, che a partire dalla fine di settembre sarà accessibile a tutti coloro che ne avranno bisogno, verrà introdotta in sei fasi per garantire i tempi necessari alla produzione.

1 commento:

  1. non è altro che la stessa che viene distribuita in Occidente, con gli stessi principi attivi tossici, che non curano l'HIV, ne tanto meno prevengono le patalogia associate al AIDS.

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