Ecco come Letta in combutta con gli uomini del Cavaliere e l'allegra brigata europeista sta uccidendo definitivamente la Costituzione trasformandoci per sempre in un feudo di Bruxelles
Gli Occhi del Mondo…
Qual è l'argomento del giorno in Italia? E soprattutto, cosa i media internazionali dicono oggi dell'Italia? Beh, la seconda notizia maggiore sembra riguardare non i morti di Siria e il ruolo dell'Italia, o roba del genere… ma piuttosto il mondo del calcio e il nuovo campionato di serie A. La prima – in assoluto – "ovviamente" è quella della pseudo-condanna, a 4 anni, inflitta a Silvio Berlusconi, ed alle macchiette da avanspettacolo legate alle presuntepromesse non mantenute di "dimissioni dei suoi fedelissimi" in caso di sentenza di condanna. Vassalli del feudatario di Arcore che ora addirittura (come fanno i serpenti stagionalmente) pensano a mutare e mutarsi in "Forza Italia": come se ciò potesse cambiare qualcosa! Patetici! Ma chiacchiere e pettegolezzi a parte i problemi, come vedremo, sono altri e terribili…
L'Italia e il caso Berlusconi visti dal Mondo mediatico internazionale
D'altra parte i media internazionali hanno dato ampio risalto alla notizia sulla condanna di Super-Silvio. Ecco alcuni esempi, in una raccolta/rassegna dei titoli di prima paginadi alcuni dei più noti giornali e tabloid internazionali: Bbc ("Confermata la condanna al carcere per Berlusconi"); Le Monde e Le Figaro ("Pena del carcere confermata dalla cassazione"); Guardian ("Berlusconi non ha più scappatoie legali"); El Pais (che, immediatamente sotto la notizia dele "disavventure" fiscali del premier Mariano Rajoy, parla di "Cavaliere davanti alla giustizia"); Die Welt ("Sentenza dalla portata storica"); Bild ("Un anno ai domiciliari per Berlusconi": specificando, tuttavia, il fatto che l'interdizione dai pubblici uffici sarà ridefinita e chiedendosi se per caso l'ex Premier ora dovrà effettivamente andare in galera. La risposta autoprodotta dallo stesso quotidiano è chiara e forte: "NO!". NO ovviamente! E ciò a causa della sua età. Il Berlusca, dunque potrà fare richiesta di arresti domiciliari. Degni di nota anche i titoloni "breaking news" dei quotidiani economici Wall Street Journal e Financial Times. Prima pagina "meritata", ovviamente, anche per France Presse, Reuters e New York Times.
Bild – Idee chiare!
In tal senso, a conti fatti, la Bild sembra avere le idee più chiare di tutti, avendo compreso che in realtà si tratti di una pura questione formale e non assolutamente sostanziale. Ma La Bild, non esaurisce qui il suo commento, ricamandoci su con toni davvero ironici e spassosi. Per il tabloid tedesco, infatti "Berlusconi ha solo in Italia 20 diverse residenze tra cui scegliere, tra cui la sua villa sarda con un parco enorme. Una casa allestita in maniera tanto boriosa – nota la Bild - come il ranch di Michael Jackson Neverland". Come dare torto al tabloid teutonico?
Il Vero Dramma di cui nessuno parla…
Ad essere morbidi – curiosamente – solo state e sono le grandi tv statunitensi, concentrate sull'ergastolo ai danni di Ariel Castro, il mostro di Cleveland. Sarà forse perchè Mediaset è controllata in buona percentuale dal colosso bancario-finanziario made in Usa, Goldman Sachs? Che dite? Fatto sta che del vero dramma del momento (l'ennesimo della lunga serie) nessuno parla, in questa sorta di grande opera di distrazione di massa che va avanti da giorni e giorni. Qualcuno sta assestando il colpo finale al cuore delle istituzioni nell'indifferenza più totale. indifferenza dimostrata da chi, per contro, sarebbe chiamato, per statuto e vocazione, a vigilare: la stampa. Ma non si tratta di un attacco marginale, ma addirittura di un golpe istituzionale senza precedenti nella storia della "Repubblica". Un attacco al cuore ed ai polmoni della Costituzione, la madre di tutte le leggi. Ma di questo curiosamente – ribadiamo – non parla nessuno. Ancora una volta, nel bene o nel male Berlusconi e il "Dio Calcio" monopolizzano la situazione e l'estate degli Italiani, tra un tuffo e l'altro. Ma vediamo, di quale male stiamo morendo proprio in queste drammatiche ore! E lo vediamo entrando, finalmente, nel vivo del discorso (quello che ci interessa davvero) con una citazione di Piero Calamandrei.
Calamandrei e la Costituzione
In un discorso tenuto nel Capoluogo Meneghino nel 1955 Piero Calamandrei, giornalista, giurista, politico, scrittore, poeta e docente universitario definì così la Costituzione: "Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione". La Costituzione è la legge più importante in Italia. È il patto fra i cittadini e lo Stato e indica le linee guida e i valori fondamentali con cui deve essere organizzata la cosa comune. È per questo motivo che la Costituzione è destinata a durare nel tempo. Ma la Costituzione, per poter essere efficace, deve poter essere adeguata alle nuove esigenze. Tale possibilità non è stata trascurata dai padri costituzionalisti i quali hanno previsto che le modifiche dovevano seguire le procedure definite dall'art.138della Costituzione. Per questo motivo le modifiche da apportare devono seguire un iter particolare. L’articolo 138 della Costituzione, quindi, stabilisce quali sono le modalità per modificare parti della Costituzione.
L'Ultima pugnalata tecnica
Ciò anche al fine di tutelare il rispetto dei Principi fondamentali contenuti nella Costituzione italiana. Capisaldi e pilastri come il "Principio Personalista", il "Principio di Laicità", il "Principio Pluralista", il "Principio Lavorista", il "Principio Democratico", il "Principio di Uguaglianza", quello "Solidarista"; "Dell’unità e Indivisibilità della Repubblica"; "Autonomista"; "Internazionalista" e "Pacifista". Già scorrendo l’elenco dei Principi (con la P maiuscola) su cui si basa la Costituzione vengono i brividi se si ripensa a ciò che gli ultimi governi hanno fatto in barba a quanto avevano previsto i saggi dell’Assemblea Costituente. Ad esempio durante l’ultimo governo, che pure era un governo tecnico, la Costituzione è stata attaccata – pardon “modificata” più di una volta (si pensi al Fiscal Compact, ad esempio). E, non contento di quanto fatto dal suo predecessore, il nuovo governo ha proposto di fare ancora di più. Già qualche tempo fa avevamo notato come, stranamente, il nuovo governo, per alcune misure aveva deciso di far riscorso alla Commissione dei Saggi e ad un iter lungo e farraginoso (Vedi articoli in allegato), mentre per altre (come nel caso della legge sui finanziamenti pubblici ai partiti o nel caso della decisione sugli armamenti) aveva pensato bene di procedere in modo più spedito.
Il Feudo
Ora il governo ha deciso di fare un passo avanti nel processo di riduzione del potere del Parlamento a favore del potere di chi governa. L'Italia, in pratica, si trasforma ogni giorno di più da pseudo "Repubblica-Democratica" a Feudo di Bruxelles. Nei giorni scorsi, in tal senso, è stato presentata una proposta che avrebbe dovuto lasciare gli Italiani a bocca aperta. Il governo ha proposto di modificare la Costituzione e di adattarla più “velocemente” alle esigenze dei singoli governi partendo proprio dall’articolo 138.
Attacco all'Art. 138 – ll Cuore della Costituzione
Come dire per cambiare “le regole” più facilmente, cambiamo “la regola” che dice “come cambiare le regole”! In altre parole, il governo Letta ha proposto di approvare una legge costituzionale che intende cambiare le modalità che regolano le norme della sua modifica. Trascurando il principio secondo il quale una simile modifica non può in nessun modo evitare di percorrere l’iter previsto proprio dallo stesso Articolo 138 (che è stato pensato dai Padri Costituzionalisti proprio per evitare simili “stratagemmi”). Forse qualcuno ricorderà il modo utilizzato dal predecessore del sig. Letta, il sig. Monti quando, dopo aver proposto e fatto approvare una tassa come l’IMU(anche questa, pare, in violazione della Costituzione e non una, ma ben tre volte) disse, per sedare gli animi che tale forma di tassazione sarebbe stata valida solo “una tantum” (salvo poi confermare che parte di questi soldi avrebbero continuato ad andare allo Stato e non alle amministrazioni locali, violando in questo modo le procedure previste dalla legge). Ebbene pare che la strategia dell’ ”una tantum“sia piaciuta al sig. Letta, il quale ha detto che questa modifica sarebbe solo “una tantum”.
Sempre in Agosto
Dunque, riassumendo, il nuovo governo vorrebbe cambiare la legge che dice come cambiare la legge che è alla base di tutte le leggi, ma di volerlo fare solo “una tantum”. Cioè per il tempo a lui necessario per apportare le modifiche alla stessa Costituzione. Infatti secondo un comunicato ufficiale rilasciato da Palazzo Chigi: “Il Comitato (che sta occupandosi della modifica dell’art. 138 della Costituzione, n.d.r.) dovrà esaminare i progetti di revisione dei Titoli I, II, III e V della parte Seconda della Costituzione che riguardano le materie della forma di Stato, della forma di Governo e del bicameralismo”. In altre parole la modifica “una tantum” della Costituzione servirebbe al governo per portare a termine un piano ben più ingegnoso di modifica radicale della Costituzione in senso autoritario e presidenzialista (tentativo peraltro già fallito nel 2006 quando, con un referendum, fu respinto il “premierato” proposto da Berlusconi). Forse sarebbe bene che gli Italiani si rendessero conto del fatto che, mentre molti di loro sono al mare o chiacchierano del prossimo calendario di serie A (non a caso certe leggi escono sempre nel mese diAgosto), chi è al governo sta cercando di modificare lo Stato e, per farlo, vuole cambiare le regole previste dalla stessa Costituzione per essere cambiata… A chi gli chiedesse cos’è la Costituzione non so cosa risponderebbe oggi Calamandrei. Ma oggi sotto gli ombrelloni probabilmante si chiacchiererà ancora sulla cosiddetta "condanna" di Berlusconi. Una condanna che probabilmente non verrà mai scontata davvero! Ed i presupposti ci sono tutti.
C.Alessandro Mauceri, Sergio Basile
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