A riportare la notizia è la Fars, agenzia stampa di Tehran. Una delegazione di militari turchi si troverebbe in Israele per studiare un piano di attacco con gli ufficiali israeliani. Sembrerebbe quindi che nel caso gli Stati Uniti attaccassero la Siria, Turchia e Israele collaborerebbero congiuntamente contro il regime di Damasco.
Entrambi i paesi, da quando è esplosa la primavera araba in Siria, hanno provveduto a supportare l'esercito dei ribelli contro il regime di Assad. La vicenda sta creando delle rotture all'interno della politica turca, con l'ex ministro delle Finanze e ex primo Ministro - in carica durante il governo di Recep Tayyip Erdogan - Abdullatif Sener che critica a viso aperto le scelte del governo di inviare armi pesanti ai gruppi terroristi in Siria, avvertendo che queste scelte potrebbero avere conseguenze pericolose.
In particolare, Ankara avrebbe inviato recentemente, in una singola spedizione, più di 400 tonnellate di armi in Siria - per lo più armi da assalto e da controaerea - per rifornire i ribelli siriani e sostenerli nella lotta contro l'esercito di Assad. Si tratterebbe del più grosso invio di armi da quando è esploso il conflitto. La consegna, avvenuta dopo l'attacco nei sobborghi di Damasco con agenti chimici, sarebbe stata effettuata, passando per la pronvincia turca di Hatay, nelle regioni settentrionali della Siria.
Secondo Sener intromettersi nelle dispuste interne tra i ribelli e le milizie di Assad per alimentare e supportare il traffico di armi è un grosso errore del governo di Erdogan.
fonte: IBTimes Italia
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