La Terra dei fuochi scenderà in piazza a Napoli il 26 ottobre, per quella che si prospetta come una delle più massicce mobilitazioni mai avvenute nel capoluogo campano rispetto al tema della difesa dell’ambiente, quando in piazza saranno presenti solo ed esclusivamente liberi cittadini senza bandiere di partito o di associazioni e comitati.
Così, infatti, hanno deciso gli organizzatori del corteo che prenderà il via a partire dalle ore 16 da Piazza Dante per concludersi nella famosa Piazza Plebiscito della città partenopea, dove si trova la Prefettura di Napoli. Donne, giovani, anziani, bambini, tutti unitamente in piazza per chiedere la fine del biocidio e lo stop immediato dei roghi tossici che continua a colpire i territori di Napoli e Caserta.
La mobilitazione si è resa possibile grazie ai tantissimi volontari che hanno aderito all’appello de La Terra dei Fuochi.it, un blog, un contenitore di video denunce, uno spazio web di cittadinanza attiva nato alcuni anni fa al fine di sensibilizzare, monitorare e denunciare in tempo reale gli effetti delle eco-mafie e l’inadempienza della politica, riguardo al fenomeno dei roghi tossici di rifiuti speciali, quando ancora in pochi anche in queste terre ne parlavano.
“Abbiamo un sogno. Portare nelle strade – dicono gli organizzatori – del capoluogo di questa regione una delle più grandi manifestazioni che la storia ricordi. Una grande Mobilitazione Generale di persone perbene. Un corteo. Non di silenzio. Non di lutto. Ma di ribellione civile e di grande indignazione”.
In tantissimi si stanno organizzando da tutta la regione Campania, ma anche da fuori i confini regionali, per essere presenti a questa giornata che molti indicano come storica, un punto di svolta per la difesa dell’ambiente nei territori contaminati non solo dai roghi tossici ma, ed è importante ricordarlo, anche da inceneritori come quello di Acerra che producono, in maniera legale purtroppo, altrettanti veleni tossici che respiriamo quotidianamente.
L’obiettivo è portare realisticamente in strada 100.000 persone, ma anche oltre. La giornata del 26 ottobre è stata, infatti, ribattezzata “l’invasione pacifica dei 100.000“.
fonte: You-ng
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