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sabato 26 ottobre 2013

IL RISCALDAMENTO RECORD DELL'ARTICO

Mai così caldo da 44mila anni. Forse da 120mila. Le temperature medie estive registrate nell’Artico canadese nel corso dell’ultimo secolo sono le più elevate registrate da diverse decine di migliaia di anni, secondo quanto calcolato da alcuni scienziati dell’Università del Colorado, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista «Geophysical Researcher Letters». Unriscaldamento record, che conferma i timori di gran parte di studiosi e ricercatori sul global warming.


L’ARTICO E IL RISCALDAMENTO RECORD 
Secondo quanto ha spiegato Gifford Miller, l’aumento delle temperature sarebbe «fuori scala» rispetto a qualsiasi variabile naturale e sarebbe dovuto «all’aumento dei gas serra nell’atmosfera». Una dimostrazione di come le massime registrate al Polo Nord abbiano superato i «picchi» di calore dell’inizio dell’Olocene, l’epoca geologica più recente, che ha avuto il suo inizio circa 11.700 anni fa. Gli scienziati hanno analizzato le bolle di gas intrappolate nei carotaggi della calotta, capaci di fornire informazioni sull’evoluzione delle condizioni climatiche della Terra dall’epoca attuale fino a un periodo di centinaia di migliaia di anni, grazie alla capacità della neve di mantenere le stesse proprietà chimiche. I dati raccolti, come spiega l’Huffington Post, sono stati accoppiati con la datazione al radiocarbonio di ciuffi di muschio ritrovati nelle calotte che si stanno sciogliendo nell’Isola di Baffin (che fa parte del Territorio canadese del Nunavut ed è la maggior isola dell’Arcipelago artico canadese, ndr). Dall’analisi è stato possibile dimostrate come queste piante fossero rimaste intrappolate nel ghiaccio per almeno 44mila anni. Forse, anche per 120 mila. Tanto che gli scienziati hanno dedotto come le temperatura del circolo polare artico non sono mai state così calde da allora.

I TIMORI PER LO SCIOGLIMENTO DELL’ARTICO 
Così come ha denunciato Miller, è vero che l’Artico si sta «riscaldando da circa un secolo», ma il vero e proprio processo «non è cominciato che negli anni ’70, con picchi preoccupanti negli ultimi venti anni», ha spiegato il ricercatore.

fonte: Giornalettismo

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