Per sostituire Imu e Tares, proprietari e affittuari saranno chiamati a pagare laTrise, suddivisa in due componenti: la prima, a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti urbani (Tari); la seconda per coprire i costi dei servizi indivisibili dei Comuni (Tasi), con un’aliquota di base all’1 per mille. Per compensare i Comuni del nuovo sistema sarà quindi concessa una deroga di 2 miliardi in due anni al patto di stabilità interno, ma andrà peggio alle Regioni che invece vedranno imporsi nuovi tetti alla spesa per circa un miliardo di euro nel triennio 2014-2017.
TARI, TASI, TRISE – Il Corriere della Sera spiega in un’infografica cosa sono e come funzionano Tasi, Tari e Trise:
Anche il Sole 24 Ore spiega in un’infografica quanto si paga per le nuove tasse sulla casa:
Questo invece è il riepilogo di Centimetri sulla legge di stabilità:
IL TRIBUTO SUI SERVIZI COMUNALI - Il nuovo «tributo sui servizi comunali» sarà composto da una parte che riguarda il servizio di gestione sui rifiuti (Tari) e una parte sui servizi indivisibili (Tasi). I comuni potranno variarlo decisamente e, tra le possibilità, c’è anche quella che, nella parte relativa ai servizi, possa arrivare fino all’aliquota massima prevista dall’Imu e a questa aggiungere una maggiorazione dell’ 1 per mille. Lo pagheranno non solo i proprietari di casa ma anche gli inquilini: il presupposto impositivo è infatti «il possesso, l’occupazione o la detenzione a qualsiasi titolo», si legge nella bozza della legge di stabilità che domani sarà esaminata dal consiglio dei ministri. Ma si salvano gli affittuari stagionali. Se la casa è utilizzata per un periodo non superiore ai sei mesi, la tassa sarà pagata solo dal proprietario. E comunque, per la parte riguardante i servizi indivisibili, l’inquilino paga solo una quota, «fra il 10 e il 30 per cento dell’ammontare complessivo della Tasi»; il resto lo pagherà il proprietario. L’Infografica del Messaggero spiega come funziona la Tasi:
LA NUOVA TASSA E LA SERVICE TAX - Arriva dunque la nuova tassa che finora era stata chiamata per comodità ‘service tax’, imposta di cui saranno titolari i Comuni. Assorbe Imu e Tares ma non il tributo provinciale ambientale che sopravvive alla riforma. Quattro gli appuntamenti alla cassa: 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio, 16 ottobre, ma sarà possibile anche il pagamento in un’unica soluzione il 16 giugno. Come si calcolerà il prelievo? Per la parte relativa ai servizi indivisibili, la base imponibile sara’ quella dell’Imu e l’aliquota di base all’1 per mille (o 1 euro a metro quadrato, a seconda del calcolo che scegliera’ il Comune). L’amministrazione locale potrà comunque agire sull’aliquota, dall’azzeramento alla maggiorazione che comunque potrà arrivare all’aliquota massima dell’attuale Imu ”maggiorata dell’1 per mille”. Repubblica spiega invece i due sistemi alternativi per pagare la Tasi:
I SERVIZI DI GESTIONE DEI RIFIUTI – Per la parte relativa ai servizi di gestione dei rifiuti, il calcolo verrà fatto sull’80% della superficie catastale; sarà una tariffa deliberata di anno in anno e il Comune dovrà seguire il principio di ”chi inquina paga”. Si pagherà anche nelle zone in cui non è effettuata la raccolta della spazzatura ma con uno sconto del 60%. Bollette tagliate fino all’80% invece nel caso di ”interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi”. Possibili sconti per i single, le case al mare, le abitazioni di chi lavora all’estero. Ma il Comune potra’ decidere anche ”ulteriori riduzioni”. Nella legge di stabilita’ ci sara’ infine anche un possibile passaggio sull’attuale Imu – nella bozza c’e’ – per tenere conto delle modifiche del decreto legge in corso di conversione.
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