Lo scopo? Uno stato devastato da un terremoto e/o da un’onda anomala è costretto a sborsare enormi quantità di denaro per la ricostruzione, facendo sì che esso si indebiti sempre più verso le banche centrali che stampano il denaro creandolo dal nulla per poi prestarglielo applicandovi sopra interessi nel caso questo stato appartenesse al circuito della BCE o della FED; mentre potrebbe essere distrutto come ritorsione se esso non volesse sottostare ad essere controllato dal meccanismo-truffa del signoraggio bancario, avendo ancora una sua sovranità monetaria.
Guarda caso il Giappone ha la sua sovranità monetaria ed è stato devastato da un terremoto che ha generato un enorme tsunami, così come i paesi arabi in rivolta, anch’essi fuori dal controllo del signoraggio bancario dei grandi banchieri internazionali. Negli anni settanta i Russi avevano costruito un enorme generatore a pulsioni battezzato "Pamir" che poteva essere trasportato su un grosso camion. Era una variante del generatore di Sakharov (MK1), a compressione di flusso. Questo generatore chiamato anche Generatore di Pavloski utilizzava dei cannoni elettromagnetici, con un esplosivo chimico che interagiva con un potente solenoide (in regime di numero di Reynolds magnetico elevato). Questo sistema permetteva di far circolare forti correnti elettriche nel terreno.
Il dispositivo fu ufficialmente presentato come un sistema per analizzare la situazione di un terreno misurandone sulle grandi distanze e a grandi profondità la conduttività elettrica del suolo. Il sistema, usato con moderazione, può testare il terreno, come quando si danno leggeri impulsi su un blocco in equilibrio per vedere se è pronto a scivolare in un burrone. Ma un tale sistema potrebbe non solo studiare la situazione pre-sismica del territorio, ma eventualmente innescare il terremoto. Se la faglia non è pronta a cedere, occorrerebbe una notevole energia per innescare il terremoto. Al giorno d'oggi ormai sappiamo che una variazione di conduttività è il segno di un imminente terremoto.
Con una simile macchina e dei dati geologici esatti, i militari potrebbero, in aree potenzialmente "ostili", o per ragioni geo-politiche, innescare un devastante terremoto, uno tsunami o un'eruzione vulcanica, lo stesso dicasi per HAARP, un programma di ricerca nato per studiare le proprietà della ionosfera e le avanzate tecnologie nelle comunicazioni radio applicabili nel campo della difesa. Il termine HAARP indica l'acronimo di High-frequency Active Auroral Research Project: Programma di Ricerca Aurorale Attivo ad Alta frequenza. E' un progetto del Dipartimento della Difesa Statunitense (DoD), coordinato dalla Marina e dall'Aviazione e considerato il nucleo del programma "Guerre Stellari" avviato sotto le amministrazioni Reagan–Bush negli anni '80. Il progetto HAARP viene avviato nel 1990 dall'Air Force Research Laboratory e dall'Office of Naval Research e concluso nel 2007. L'intero progetto è stato economicamente sostenuto in maniera congiunta da: aviazione, marina e Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata del Dipartimento della Difesa (DARPA) statunitensi. Alla base del progetto HAARP ci sono una serie di brevetti di Bernard J. Eastlund, fisico texano del MIT di Boston. Negli anni Ottanta, ispirandosi alle scoperte di Nikola Tesla nell'inizio del ‘900, Eastlund registra negli Stati Uniti il brevetto n° 4.686.605 denominato "Metodi e apparati per alterare regioni dell'atmosfera terrestre, della ionosfera o della magnetosfera", a cui seguono altri undici brevetti.
Il dispositivo ideato da Eastlund, chiamato riscaldatore ionosferico, è in grado di concentrare e focalizzare la radiazione della radiofrequenza (RFR) in un punto preciso della ionosfera. Questo dispositivo getterebbe una concentrazione di tre watt per centimetro cubico nella ionosfera, una quantità senza precedenti se confrontata con altri in grado di trasportare soltanto circa un milionesimo di watt. Secondo le scoperte di Eastlund, quindi, dirigere la potenza di HAARP verso uno specifico punto della ionosfera la farebbe riscaldare al punto da innalzarla fisicamente. In questo modo si verrebbe a creare un rigonfiamento altamente riflettente, definito da lui "effetto lente", in grado di convogliare i raggi sulla terra con effetti devastanti. La potenza di tali onde è tale da provocare modificazioni molecolari dell'atmosfera, causando, a seconda delle diverse frequenze: cambiamenti climatici e effetti sui movimenti tettonici di magnitudine imprecisata.
tratto da Altrogiornale.org
Nessun commento:
Posta un commento