L’Europa è in crisi! Grecia, Portogallo, Spagna, Italia rischiano ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, il default, e la troika (FMI, BCE, UE) innalza la sua turpe ombra sui governi sempre più in balia delle correnti franco-tedesche. Da mesi sentiamo dire che la Grecia è ormai sul baratro cosi come il Portogallo e i vicini spagnoli, ma nessuno da nessuna parte ci parla di quanti soldi i ricchi Greci e Spagnoli fanno sparire altrove. Un certo signor Homer Varouxakis, ricco, anzi ricchissimo armatore greco (anche se lui dichiara di avere solo due petroliere…[solo?] ) ha iniziato ad investire i suoi soldi sul mercato immobiliare inglese, acquistando immobili nei quartieri di Bayswater e Notting hill che poi rivende a suoi ricchi connazionali. Ma come, la Grecia e i greci non sono ormai ridotti alla fame ? Si forse i poveri operai, i dipendenti pubblici, i piccoli commercianti, fanno fatica a tirare avanti, ma i ricchi, e vi posso garantire che nella vecchia Ellade non sono pochi, portano via i loro soldi dalle banche per aprire imprese multi milionari in nord europa (e non solo). I motivi di questi esodi ? Beh semplice, sono i vantaggi fiscali che alcuni paesi europei (e non appartenenti ai soliti noti paradisi ficali: Cayman, Panama. Singapore) possono garantire ai ricchi imprenditori dell’Europa centro-meridionale. Fin qui nulla di strano. Si sa, ogni paese ha una sua diversa fiscalità e di conseguenza dove la pressione fiscale è meno gravante rispetto a quei paesi, come l’Italia, dove questa assume sempre piu forme apocalittiche, è piu conveniente fare affari. Per chi come Varouxakis vive solo temporaneamente in Inghilterra e investe in immobili (guarda caso) può pagare le tasse solo sugli utili generati nel paese (Cit fonte Internazionale). Nell’ultimo anno i depositi delle banche spagnole sono diminuiti di 86 mld di Euro e molti di questi soldi sono finiti in banche Svizzere. La stessa cosa è accaduta in Italia e Grecia il che vuol dire che molte tasse sono state evase (ma questo è come scoprire l’acqua calda). Secondo un’ indagine nel 2011 i depositi di clienti greci nelle banche svizzere sono raddoppiati, quelli spagnoli sono aumentati di dieci volte (da 600 milioni a 7,9 mld di franchi svizzeri) e quelli italiani sono addirittura decuplicati (da 1,4 a 16,5 mld di franchi svizzeri).
L’ “ancora di salvezza” a cui questi grandi ricchi si aggrappano per rimanere ancora a lungo “ricchi e potenti” non è solo quella dell’avasione fiscale, ma anche quella più legale dell’ Elusione fiscale, cioè la ricerca di scorciatoie legali che servano ad aggirare le tasse. L’elusione fiscale a differenza dell’evasione è di fatto legale, ma se vogliamo è ancora più disastrosa per l’Europa. Più i ricchi evadono o eludono e più la pressione fiscale diventa pesante per i poveri dell’Europa meridionale. Altro esempio lampante è quello che riguarda il colosso Ikea nel terriotorio greco. In Grecia, Ikea per commercializzare i propri mobili si rivolge alla società Fourlis Holding e quest’ultima cosa fa ? Invece di pagare le tasse sui mobili che vende in Grecia preferisce aprire altre filiali in Bulgaria dove la pressione fiscale è circa la metà di quella ellenica ( badate bene stiamo parlando di tutti paesi appartenenti alla Comunità Europea).
Secondo l’ agenzia Bloomberg (agenzia che si occupa di finanza mondiale) dal 2010 si sono trasferite in Bulgaria il 75 % delle aziende greche (traete le vostre conclusioni sul default della Grecia)… Altro esempio lampante viene da Cipro (attualmente presidente del Consiglio dell’Unione Europea). Qui, nell’isola lungamente contesa tra Greci e Turchi, un signore tedesco che si definisce “ottimizzatore delle tasse” ha costituito un’ impresa di consulenze che aiuta coloro che vogliono investire ed aprire società sull’isola, che grazie ad un’ imposta sugli utili societari pari al 10% (la piu bassa d’Europa) si presta ad essere un “territorio favorevole dove fare business”. Il risultato di questa fantastica idea venuta ad un tedesco ? Semplice. Sul registro del commercio di Cipro risultano iscritte ben 260 mila imprese internazionali. Solo negli ultimi due anni ben 1500 aziende greche hanno trasferito la loro sede sull’isola. Oggi in Europa esiste un mercato unificato senza regole fiscali che siano compatibili tra stato e stato. In sintesi, il mercato unico europeo è una realtà, ma le regole fiscali restano a discrezione del singolo stato membro, ed ecco dove e come spariscono i 1400 mld di euro derivanti dall’economia sommersa, cifra questa che se recuperata basterebbe a risolvere i problemi di debito di Portogallo, Spagna e Grecia. Da oggi quando sentite che Grecia, Spagna, Italia, Portogallo sono a rischio default, sapete le reali motivazioni così come vi renderete conto che i tagli perpetrati dal governo Monti in Italia, dal governo Samaras in Grecia, da quello Coelho in Portogallo e da quello Rajoy in Spagna sono stati soltanto un modo per giustificare al duo Merkel-Sarkozy la perdita (causa evasione + elusione fiscale) di miglioni di Euro. Questa è L’Europa che si avvia verso la ancor più catastrofica dittatura finanziaria.
L’ “ancora di salvezza” a cui questi grandi ricchi si aggrappano per rimanere ancora a lungo “ricchi e potenti” non è solo quella dell’avasione fiscale, ma anche quella più legale dell’ Elusione fiscale, cioè la ricerca di scorciatoie legali che servano ad aggirare le tasse. L’elusione fiscale a differenza dell’evasione è di fatto legale, ma se vogliamo è ancora più disastrosa per l’Europa. Più i ricchi evadono o eludono e più la pressione fiscale diventa pesante per i poveri dell’Europa meridionale. Altro esempio lampante è quello che riguarda il colosso Ikea nel terriotorio greco. In Grecia, Ikea per commercializzare i propri mobili si rivolge alla società Fourlis Holding e quest’ultima cosa fa ? Invece di pagare le tasse sui mobili che vende in Grecia preferisce aprire altre filiali in Bulgaria dove la pressione fiscale è circa la metà di quella ellenica ( badate bene stiamo parlando di tutti paesi appartenenti alla Comunità Europea).
Secondo l’ agenzia Bloomberg (agenzia che si occupa di finanza mondiale) dal 2010 si sono trasferite in Bulgaria il 75 % delle aziende greche (traete le vostre conclusioni sul default della Grecia)… Altro esempio lampante viene da Cipro (attualmente presidente del Consiglio dell’Unione Europea). Qui, nell’isola lungamente contesa tra Greci e Turchi, un signore tedesco che si definisce “ottimizzatore delle tasse” ha costituito un’ impresa di consulenze che aiuta coloro che vogliono investire ed aprire società sull’isola, che grazie ad un’ imposta sugli utili societari pari al 10% (la piu bassa d’Europa) si presta ad essere un “territorio favorevole dove fare business”. Il risultato di questa fantastica idea venuta ad un tedesco ? Semplice. Sul registro del commercio di Cipro risultano iscritte ben 260 mila imprese internazionali. Solo negli ultimi due anni ben 1500 aziende greche hanno trasferito la loro sede sull’isola. Oggi in Europa esiste un mercato unificato senza regole fiscali che siano compatibili tra stato e stato. In sintesi, il mercato unico europeo è una realtà, ma le regole fiscali restano a discrezione del singolo stato membro, ed ecco dove e come spariscono i 1400 mld di euro derivanti dall’economia sommersa, cifra questa che se recuperata basterebbe a risolvere i problemi di debito di Portogallo, Spagna e Grecia. Da oggi quando sentite che Grecia, Spagna, Italia, Portogallo sono a rischio default, sapete le reali motivazioni così come vi renderete conto che i tagli perpetrati dal governo Monti in Italia, dal governo Samaras in Grecia, da quello Coelho in Portogallo e da quello Rajoy in Spagna sono stati soltanto un modo per giustificare al duo Merkel-Sarkozy la perdita (causa evasione + elusione fiscale) di miglioni di Euro. Questa è L’Europa che si avvia verso la ancor più catastrofica dittatura finanziaria.
di Stefano Tonelli
FONTE: Internazionale e The Newyorker.
Fonte: http:// www.ilpuntodivistaonline.it /?p=7389
FONTE: Internazionale e The Newyorker.
Fonte: http://
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