Il movimento politico a Cinque Stelle, che si riconosce sotto la garanzia del “capo”, Beppe Grillo stesso, non è più ignorabile per percentuali, per risultati, per la voce pubblica che in Italia gli attivisti del MoVimento stanno progressivamente acquisendo.
EXPLOIT - Il risultato del movimento a Cinque Stelle nelle ultime elezioni siciliane sono lusinghieri, anche se il decollo non c’è stato: una percentuale vicina al 20% per una forza che si è appena formata è comunque un exploit – primo partito a livello regionale – ma l’altissima percentuale di astensione dimostra che c’è un voto di protesta che nemmeno Beppe Grillo e i suoi attivisti sono stati in grado di intercettare. C’è una regione, però, di cui nonostante l’importanza chiave per il quadro politico del paese si parla ancora pochissimo, in maniera abbastanza misteriosa. Oppure no, come tenteremo di spiegare fra un minuto: la regione Lazio.
TUTTO FLUIDO - I giochi per le due corse chiave della primavera, quella del Campidoglio e quella della Pisana, non potrebbero essere più confusi. I dati a disposizione sono tantissimi, le notizie, mormorate a mezza bocca e non smentite. L’unica notizia certa è la candidatura di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio, su richiesta del partito stesso che gli ha fatto letteralmente mollare la corsa per Roma che lui, si sa, ha sempre sognato e aveva già iniziato. Il resto, lo abbiamo evidenziato in una serie di articoli: tanti nomi, sia a destra che a sinistra, per il Comune e la Regione, poche certezze; forse qualcuna in più per la corsa alla Pisana. Si faranno le primarie per il centrosinistra capitolino, questo ce lo ribadiscono anche contatti all’interno del partito Democratico romano.
GRILLO PRIMO? - Questo, nonostante le recentissime rivelazioni basate sugli ultimi sondaggi. E se riguardo la regione Lazio, dicevamo, sembra agevole abbozzare un pronostico (una corsa fra Nicola Zingaretti e Giorgia Meloni, o almeno quest’ultimo è il nome su cui gli istituti demoscopici hanno già iniziato a sondare la popolazione), riguardo Roma il delirio è totale. E la paura è tanta, sopratutto partendo da una serie di voci bisbigliate un po’ alla rinfusa: secondo i sondaggi, addirittura, il Movimento Cinque Stelle potrebbe essere la prima forza politica nella Capitale. L’unica testata che si azzarda a scrivere con chiarezza questo pronostico è Vanity Fair, nel suo numero di questa settimana: Beppe Grillo primo a Roma, per il Pd sarebbe pronto a scendere in campo, annullando le primarie, addirittura l’ex sindaco Walter Veltroni.
STRIKE - Qualcosa che i nostri contatti nel Pd si sentono di “smentire categoricamente la seconda parte della notizia: la gente scenderebbe in piazza con i forconi”. Plausibile. Ma per quanto riguarda le dimensioni del consenso nei confronti di Beppe Grillo, certezze non ce ne sono, paure tante: Giovanna Casadio ha
intercettato in Transatlantico uno degli uomini-macchina del Pd a Roma, Michele Meta: “Se Grillo scendesse nella Capitale alla vigilia della sfida per il Campidoglio, mettendoci lo stesso impegno che ha riposto in Sicilia, allora potrebbe fare strike”. Il generalissimo del Pd romano, Goffredo Bettini, starebbe
tessendo la tela fra Montezemolo, Caltagirone, Andrea Mondello, anche se lui smentisce di essere regista di “alcunché”. Si è dichiarato contro la rottamazione dei segretari ex-Ds ed ex-Popolari e ha detto che l’unico consiglio per il centrosinistra è “fare le primarie”. Il sentiment nel Pd è che alla fine prevarrà Enrico Gasbarra.
TANA LIBERA TUTTI - Grillo a Roma, dunque, sarebbe molto forte; nel Lazio, pare,
secondo partito. E ulteriormente rafforzato da un curioso travaso di cui ci dà notizia oggi l’AgenParl.
A quanto apprende AgenParl da ambienti del Pdl locali, molti quadri e dirigenti del Pdl laziale della Provincia di Roma stanno emigrando verso il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Stanchi sfiduciati ma sopratutto delusi dal Pdl stanno smontando le insegne dei circoli in attesa dell’adesione a M5S.
Situazione confermata da alcuni episodi narrati sul Forum a Cinque Stelle. E’ dunque partito, a Roma, il tana-libera-tutti dall’esperienza di Gianni Alemanno, che peraltro non ha ancora deciso quale possa essere il suo destino, se il PdL nazionale o la ricandidatura a sindaco di Roma. Bisognerà anche capire se questi “transfughi” del PdL, sempre presunti, possano venir accolti fra le fila del M5S quando il “capo politico” Beppe Grillo si è proclamato proprio garante degli ingressi, al fine di evitare entrismi da parte di reduci della vecchia politica.
IL WEB IN FERMENTO - Sia come sia, vediamo a che punto stanno i Grilli Romani, il gruppo di attivisti della capitale. Abbiamo inviato una mail chiedendo un contatto per un’intervista che ci aiutasse a capire quale è lo stato dell’arte all’interno del movimento. Nessuno ci ha risposto: sarà che la fase è molto fluida, e non priva di frizioni e litigi. Sicuramente ad “alta intensità”, ad alto impegno. Si stanno tenendo in questi giorni le riunioni dei gruppi territoriali per discutere la formazione delle liste in tutti i municipi romani, in base ad un
regolamento per la definizione delle candidature che è stato votato e discusso in maniera molto articolata. E’ in fase di definizione dunque la lista Roma a 5 Stelle, i componenti della quale dovranno essere poi votati sul web per confermarne la candidabilità; per presentare la propria candidatura bisogna essere considerati “Attivi” nel movimento, dunque non solo iscritti, ma regolari nella partecipazione alle attività territoriali.
FRA ASSEMBLEE E REGOLAMENTI - Sul forum del movimento Romano – che funge da hub comunicativo anche per il gruppo regionale, che non ha un sito suo, ma solo una pagina Facebook e un Meetup e che comunque si sta attivando per la lista regionale, avendo programmato una riunione organizzativa per
sabato prossimo – vengono aggregati “dossier” relativi ai due
nomi forti finora emersi, Gianni Alemanno e Nicola Zingaretti, dunque. Il mese di ottobre è stato ricco di appuntamenti per il Movimento a 5 Stelle: si è partiti il 13 ottobre con la riunione presso il Mercato Coperto di Conca d’Oro per la candidatura ufficiale della lista alle regionali. Ce ne parlava
Repubblica.
In questi giorni, ha spiegato Roberta Lombardi di Roma 5 Stelle, “siamo molto di fretta. Oggi era necessario avviare subito la nostra macchina, organizzata sulla falsariga del lavoro 5 Stelle Sicilia, visto che si potrebbe andare alle urne già il 16 dicembre, il che vuol dire che potremmo avere solo poco più di un mese per la presentazione della lista”. Senza contare, ha aggiunto, “lo scoglio degli adempimenti burocratici e amministrativi per presentare la nostra lista alle regionali, che per noi, essendo un movimento di semplici cittadini, dire che sarà una corsa a ostacoli è riduttivo”.
Roberta Lombardi è
un’attivista del IV municipio di Roma pesantemente
criticata sul forum da un utente anonimo per la sua attività nel Movimento, per l’organizzazione del meeting del 13, per la visibilità che questo breve colloquio con Repubblica le ha regalato. Si fa il suo nome come papabile portavoce, e dunque candidata, dei Grilli Romani; altro nome che si legge è quello di Marco Giustini,
consigliere del municipio Roma XVI, ma i giochi sono ancora apertissimi ed è difficile fare pronostici senza una comprensione profonda delle dinamiche di un movimento ormai attivo da anni a Roma. Per vero, la discussione intavolata dal Mario Rossi di turno, se pur solleva degli spunti interessanti per chi commenta, viene presto cassata per mancanza totale di Netiquette.
IN RITARDO - Solo una settimana fa il Roma5stelle si è riunito a Via dei Reti; la Lombardi ha dato corpo alle ansie di molti perché, pur raccogliendo il consenso di cui parlavamo nei sondaggi, il movimento romano è evidentemente indietro nella formulazion
e delle liste. Dal verbale, pubblico, della riunione: “ Per le comunali siamo in ritardo, … per le regionali peggio!”. Dalla riunione è emerso il costituirsi di un gruppo romano che dovrà sincronizzarsi con gli altri gruppi regionali. Con la pubblicazione del comunicato politico di Beppe Grillo il ritardo diventa evidente: Grillo oggi ha scritto che “chiunque sia stato iscritto a una lista comunale o regionale può candidarsi”, e il gruppo romano una lista, in effetti, ancora non l’ha. La discussione comunque avanza sui temi forti degli attivisti a Cinque Stelle: ambiente, trasporto pubblico, acqua, sviluppo economico, connettività.
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