Disastri naturali: il ministro Clini propone l'assicurazione obbligatoria per i beni di proprietà
«La metà non dei 4 miliardi e mezzo per la prevenzione del rischio idrogeologico non è stata usata»
Federico Gasperini
Hanno preso il via oggi ad Arezzo i lavori del settimo Forum Risk Management in Sanita, evento organizzato dai ministeri della Salute e dell'Ambiente, dall'Istituto Superiore di Sanità, dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome e Fondazione Sicurezza in Sanità. Quello del ministro dell'Ambiente Corrado Clini (nella foto) è stato un intervento molto atteso, dove il ministro ha parlato di crisi economica e di dissesto idrogeologico.
«La crisi economica coincide in modo conflittuale con i temi dell'ambiente e della salute - ha specificato il ministro - La crisi riduce i margini per intervenire e rende più acuta la domanda di sicurezza di salute. Ci sono meno risorse e dobbiamo partire da questo presupposto, altrimenti si rischia di non risolvere i problemi». Per il ministro serve quindi un nuovo modello che consenta di utilizzare in modo efficiente le risorse disponibili, visto che si sprecano gli esempi di "ritardi" che allo stato degli eventi attuali fanno gridare vendetta.
«Non solo le risorse che abbiamo per affrontare i nodi critici della vulnerabilità del nostro territorio sono modeste, ma addirittura la gran parte di esse non viene utilizzata. Dal 1998 ad oggi su oltre 4 miliardi e mezzo di euro destinati alla prevenzione del rischio idrogeologico, più della metà non sono stati ancora mobilizzati, anche perché in gran parte dei casi mancano i progetti o i progetti sono in corso di definizione. In un momento di carenze e di risorse è evidente che non ci possiamo permettere questa situazione. Stiamo facendo un lavoro per stringere, per recuperare tutte le risorse per la prevenzione e contro il dissesto idrogeologico».
Sempre sul tema dei disastri, più o meno naturali, Clini ha annunciato che è allo studio l'introduzione di un'assicurazione obbligatoria per la protezione dei beni privati in caso di queste calamità. «Credo che sia opportuno che a livello nazionale si introduca l'assicurazione, che io spero possa essere obbligatoria, ma non per far pagare ai cittadini il costo di interventi che teoricamente dovrebbero essere dello Stato. Sono cose diverse - ha spiegato il ministro - Quando ci si assicura per la casa contro gli incendi, oppure per l'automobile, ci si assicura per la protezione di un bene privato, che potrebbe essere oggetto, vittima di un evento che provoca danni. Siamo sostanzialmente nella stessa logica fermo restando l'impegno pubblico per la prevenzione, perciò anche per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per la protezione dei territori, ma è opportuno che ci sia anche una forma di assicurazione privata per proteggere i beni di proprietà. E' impensabile, di fronte all'emergere di eventi climatici estremi sempre più frequenti, che le risorse pubbliche possano intervenire per garantire la protezione delle risorse private dei cittadini», ha concluso Clini.
La proposta è destinata a far discutere e almeno ad una parte del sindacato non piace per le disuguaglianze che si potrebbero determinare sul territorio tra chi ha diverse possibilità di spesa.
fonte: Greenreport
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