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domenica 25 novembre 2012

GOOGLE LANCIA L'ALLARME SUL TENTATIVO DEI GOVERNI DI CENSURARE IL WEB

Vogliono censurare il web: Google lancia l’allarme sul bavaglio dei governi
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La censura rischia di arrivare anche sul Web, dove fino ad ora i governi non erano riusciti a mettere le mani.
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Google, e non solo Google, sostiene che il web debba rimanere uno strumento accessibile liberamente e senza censure o restrizioni, ovvero come lo abbiamo sempre conosciuto, ma  a quanto pare la rete sta correndo il serio pericolo di essere imbavagliata dalla censura. Proprio per questo la società di Montain View lancia il suo grido di allarme ”alcuni governi hanno intenzione di sfruttare l’opportunità di un incontro a porte chiuse che si terrà a dicembre per autorizzare la censura e regolamentare il Web in modo restrittivo
Il prossimo 3 dicembre si terrà un incontro a porte chiuse tra i vari rappresentati dei governi che potrebbero decidere di sottoscrivere un trattato su come regolamentare il web, aprendo così le porte anche alla censura verso contenuti che, magari, vengano pubblicati on line senza violare nessuna norma. Come ha più volte sottolineato Google i governi hanno nel loro interesse quello di bloccare la libertà di circolazione di notizie sul web e se questo trattato venisse approvato verrebbe minacciata seriamente la libertà di espressione che ora sul web si ha. Anzi, oltre a ridurre la circolazione di  notizie si potrebbe arrivare anche a vedere  i governi bloccare l’accesso ad internet e addirittura a introdurre tasse per l’uso di servizi ad oggi gratuiti come Skype, Facebook o YouTube.

Google applica già una censura sul proprio motore di ricerca eliminando tempestivamente quei contenuti che vengono pubblicati in rete in maniera illegale o che violino il rispetto di normative o che manchino delle autorizzazioni necessarie, quindi non è necessaria una censura da parte dei governi, visto che un controllo sul web è già presente anche tramite la Polizia Postale.
Ma l’azienda di Montain View si è sempre mostrata molto restia a soddisfare le richieste dei governi che pretendevano la rimozione di contenuti pubblicati legittimamente, solo perchè questi criticavano magari l’attività proprio di quel governo o ne parlavano in modo ironico o satirico. I governi hanno aumentato sempre di più le richieste di accesso ai dati degli utenti che navigano in rete (circa 21.000 in 6 mesi). Presente tra questi governi anche quello italiano che ha avanzato 841 richieste di accesso a dati di utenti registrati a Google, di cui soltanto il 34% sono state accolte dall’azienda.


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