Alluvioni e prevenzione, la Toscana istituirà una "banca della terra" per giovani agricoltori
Settis: «Niente può tutelare meglio il nostro paesaggio di un'agricoltura di qualità»
Blocco del consumo di suolo agricolo, territorio da destinare all'agricoltura per creare nuova occupazione in particolare giovanile, e presidio sostenibile del territorio rurale come strumento di prevenzione contro il dissesto idrogeologico. Sono questi i temi principali trattati al convegno "Uso versus Consumo del territorio rurale", oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, a cui partecipano tra gli altri il ministro dell'agricoltura, Mario Catania, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, l'assessore regionale all'urbanistica e pianificazione del territorio, Anna Marson, Carlo Petrini presidente di Slow food international e Salvatore Settis, accademico dei lincei.
Durante l'iniziativa la Regione ha annunciato che metterà a disposizione dei giovani agricoltori superfici agricole del suo demanio attraverso una vera e propria "banca della terra". Secondo uno studio presentato nel corso dei lavori, sono quasi 360.000 gli ettari di superficie agricola utile (Sau) abbandonati dal 1982 al 2010 in Toscana. «Eppure i giovani che intendono impiantare nuove aziende agricole non trovano terre dove sia possibile farlo - ha precisato l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori - E' per questo che la Regione metterà a loro disposizione quelle di sua proprietà e ci faremo ricettori di tutte le istanze di coloro che intendono investire in questo settore». La proposta è attualmente all'esame del Consiglio regionale.
«Dobbiamo chiederci come possiamo fare in modo che le imprese agricole ricavino reddito sufficiente per proseguire nella loro attività. La Toscana sta già facendo il possibile per affrontare questo problema, come testimonia la possibilità che abbiamo regolamentato di installare impianti fotovoltaici sui terreni agricoli. Si tratta di un lavoro che abbiamo portato avanti coinvolgendo le competenze degli assessorati all'agricoltura, all'urbanistica e all'ambiente che hanno operato nell'interesse degli imprenditori agricoli, ma anche di tutti i cittadini e del nostro paesaggio».
«Niente può tutelare meglio il nostro paesaggio - ha dunque precisato Salvatore Settis nel corso del suo intervento - di un'agricoltura di qualità e di fronte ad un numero di appartamenti costruiti negli ultimi anni che è 387 volte superiore al numero di nuovi abitanti, servirebbe una legge composta da un solo articolo, capace di incentivare i consumi a chilometri zero e anche il lavoro in agricoltura. L'hanno fatta in Brasile e prevede che ogni mensa utilizzi per almeno il 30% i prodotti agricoli di aziende locali». L'investimento in agricoltura rappresenta anche per la Cia Toscana uno strumento di prevenzione contro le catastrofi naturali. «Per evitare alluvioni, frane e smottamenti che hanno colpito anche la Toscana nei giorni scorsi bisogna sempre ricordarsi che la miglior prevenzione è investire in agricoltura - ha dichiarato il presidente Giordano Pascucci - Ed il consumo del suolo, in particolare del territorio rurale, va nella stessa direzione: non dimentichiamoci che negli ultimi 50 anni oltre 5 milioni di ettari agricoli sono scomparsi, e di questi oltre un terzo a causa della cementificazione. Mentre in Toscana negli ultimi dieci anni, secondo i dati del censimento Istat, abbiamo perso 100mila ettari che non sono stati cementificati, bensì a causa dell'abbandono dell'attività agricola, in particolare nelle aree rurali ‘svantaggiate' e montane, dove l'agricoltura risulta meno competitiva. E' quindi necessario investire in modo concreto in agricoltura- ha concluso Pascucci- anche per rafforzare la competitività di tutte le imprese. L'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del Ddl per il contenimento del consumo di suolo, avvenuta venerdì scorso, è quindi una buona notizia».
Il presidente Rossi è intervenuto al convegno, facendo un bilancio di metà legislatura sulle politiche del territorio. «Fin dal nostro programma di legislatura abbiamo puntato quanto più possibile sulla salvaguardia del territorio agricolo e la tutela del paesaggio. Questa idea, combinata con il rilancio del manifatturiero, ci è sembrata l'unica in grado di far ripartire uno sviluppo di qualità nella nostra regione- ha detto Rossi - Abbiamo ripreso una discussione positiva e utile con i comuni per quanto riguarda i piani strutturali, abbiamo compiuto un altro passaggio straordinario con la "vestizione" dei vincoli. Con la revisione della Legge 1 punteremo, non in modo generico, sul riuso.
A tutto questo aggiungo altre due svolte non meno radicali: il divieto a costruire nelle zone ad alto rischio idraulico, che costituiscono il 7% del territorio pianeggiante della Toscana, e la riforma dei Consorzi di bonifica, che vogliamo finalizzare alle attività di manutenzione. Tutto ciò mi sembra infine possa costituire una buona base per un accordo con il governo, nello spirito di quella visione complessiva del governo del territorio che ispirò anche l'attività di un grande presidente toscano, Granfranco Bartolini», ha concluso Rossi.
fonte: Greenreport
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