Scoperto il meccanismo molecolare alla base della crescita del tumore cerebrale più frequente nell' uomo, il glioblastoma umano, forma tumorale letale e incurabile. La scoperta si deve a un gruppo di ricercatori italiani diretto da Angelo Vescovi e coordinato da Elena Binda, che ha anche identificato un bio-farmaco in grado di inibire la crescita del tumore umano infiltrato nel cervello di un topo.
La ricerca si fonda su una scoperta fatta dal gruppo di Vescovi nel 2004, che dimostrava come la grande maggioranza delle cellule del glioblasoma umano multiforme (Gbm) non fosse in grado di far crescere il tumore, caratteristica che è invece appannaggio di una frazione minima di cellule, vere cellule staminali tumorali. Ora, nel nuovo studio i ricercatori hanno osservato che solo queste staminali tumorali esprimono sulla loro superficie livelli abnormi di una proteina (EphA2), già presente a bassi livelli nelle staminali normali, che determina un aumento incontrollato della replicazione delle staminali tumorali.
Dopo aver riprodotto copie fedeli del vero tumore umano nel cervello di un topo, i ricercatori hanno somministrato all' animale, a livello intracerebrale, efrina A1, una proteina naturalmente presente nel cervello dell'uomo, in grado di spegnere i recettori EphA2 e hanno constatato come sia così possibile limitare significativamente la capacità delle staminali tumorali di replicarsi e di generare massa tumorale, inibendo la crescita del glioblastoma in vivo. Questi risultati sono stati ottenuti all'interno di StemGen spa, una star up che opera all'Università di Milano Bicocca in stretta collaborazione con l'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di Padre Pio. Il prossimo passo sarà la somministrazione direttamente nell'uomo.
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