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venerdì 23 agosto 2013

INDAGINI SUL BITCOIN IN USA

Lo Stato di New York vuole vederci chiaro su Bitcoin: l'autorità bancaria ha infatti promosso controlli nei confronti di una ventina di società che fanno affari con o attraverso questa moneta virtuale, fra cui spicca il fondo di investimento di Tyler e Cameron Winklevoss, che nei mesi scorsi hanno rastrellato la moneta virtuale e quindi chiesto all'autorità finanziarie di poter creare un ETF passato proprio su Bitcoin, in modo da facilitarne gli scambi.

Le autorità vogliono capire in che modo le società interessate si mettono in rapporto con gli investitori: la moneta virtuale, infatti, garantisce un elevato grado di anonimato (o meglio, di pseudo-anonimato), che viene spesso utilizzato per promuovere transazioni basate su negozi non proprio legali, come la compravendita di merce illegale oppure il riciclaggio di denaro sporco, oppure per usi almeno moralmente più leciti, come sfuggire ai feroci controlli sui capitali in Argentina, dove negli ultimi tempi sono cresciuti gli utilizzatori di Bitcoin.

Anche per tutelare il nascente mercato le autorità stanno cercando di comprendere maggiormente questo nuovo mondo, in modo da poter disporre i più adeguati strumenti normativi non solo per evitare abusi, ma anche per difendere le attività legittime svolte attraverso questa valuta.

Si tratta dell'ennesimo segnale attraverso il quale autorità pubbliche hanno deciso di interessarsi a questa nuova realtà: a parte i ben noti attacchi ai nodi di uscita dal circuito Bitcoin (ovvero dove si cambiano le monete virtuali in denaro "ufficiale") per verificare casi di riciclaggio, solo pochi giorni fa un tribunale del Texas ha deciso che la SEC, l'autorità per il controllo della borsa, potrà procedere contro il gestore del Bitcoin Savings and Trusts, fondo speculativo basato su Bitcoin, accusato di aver sottratto 4 milioni di dollari agli investitori. L'uomo si era difeso affermando che Bitcoin non fosse una moneta reale, tuttavia, almeno ai fini del caso, il giudice federale ha stabilito che, pur essendo una moneta virtuale, Bitcoin serve per acquistare beni e servizi, è accettata a tale scopo e può essere convertita in altre valute, rendendola una moneta a tutti gli effetti e pertanto soggetta alla legge.

Attualmente Bitcoin è scambiato a 105 dollari, pari a circa 79 euro, vicino ai massimi da giugno 2013, ma comunque lontanissimo dai quelli raggiunti nell'aprile 2013, che provocarono un primo scoppio della bolla.

Di Redazione IBTimes Italia

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