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sabato 26 ottobre 2013

I NUOVI SENIOR

A seguito del mio libro “I ragazzi di sessant’anni”, molto spesso mi sono sentito chiedere cosa fanno i senior di oggi, a cosa si dedicano, come spendono il loro tempo.

La risposta che mi sembra più veritiera è che le soluzioni adottate sono molto variegate: non esistendo più un modello consolidato e buono per tutti, quello che si basava sulla tripartizione della vita in: giovane – adulto – anziano, ciascuno va alla ricerca della propria strada. A parte chi continua a lavorare senza averne alcuna voglia per via delle nuove norme pensionistiche (ma ricordiamoci che il tasso di inattività per la fascia 55-64 anni in Italia è ancora poco sotto il 60%), le storie che ho raccolto e che continuo a raccogliere raccontano, ad esempio, di persone che hanno fatto della continuità della vita lavorativa di sempre la loro scelta: come se gli anni non passassero mai, queste persone (spesso artigiani, professionisti, professori universitari, magistrati, executives) non hanno alcuna intenzione di smettere e continuano con lo stesso assetto di vita di quando avevano quarant’anni, finché le forze e le condizioni esterne lo permettono, spesso anche oltre i settant’anni. Di fianco ai “continuisti” si trovano coloro che mantengono un focus alto su un’attività lavorativa, ma diversa rispetto a quella di sempre: è il caso, per fare degli esempi, di chi - uscito anzitempo dall’azienda dove lavorava come impiegato o operaio – si reimpiega in settori che tirano di più, come quelli dell’ assistenza alla persona o dell’impiego amministrativo; o di chi si cimenta in nuovi lavori che lasciano più tempo libero di prima o che possono essere svolti da casa. Poi ci sono coloro che danno la priorità ad attività non remunerate: sono ad esempio numerosi quelli che danno senso alla loro esistenza coltivando passioni che smuovono energia e motivazione. Qui gli esempi sono infiniti: si va da chi ha vocazioni artistiche (come teatro, musica, canto, pittura, fotografia, danza), a chi predilige usar le mani (ad esempio: attività di bricolage, cura dell’orto e del giardino, giocare coi motori, lavorar di ceramica), fino ai campi più disparati: creare un blog di critica politica, studiare e approfondire una materia che ha sempre appassionato, collezionare libri antichi, eccetera.
Infine, una percentuale significativa dei nuovi senior (anzi, le ricerche dicono che è la percentuale maggioritaria), si reinventano la propria quotidianità dedicandosi a servizi utili agli altri e non remunerati. In questa percentuale rientrano fondamentalmente due categorie: coloro che fanno attività di volontariato in una delle tante associazioni no profit in circolazione e coloro che si dedicano alla famiglia (i nonni che si prendono cura dei nipoti, oppure i figli sessantenni che si prendono cura dei genitori non più autosufficienti), unendo così al servizio utile una forte dimensione affettiva.
Noi nuovi senior siamo generazioni – apripista, senza modelli consolidati da copiare. E in questo contesto ognuno sceglie la strada che gli è più congeniale e che meglio risponde alle proprie condizioni e alle proprie possibilità.

Questo articolo è stato pubblicato anche su Huffington Post.

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