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sabato 1 settembre 2012

LA RIFORMA "OCCULTA" DELLA GIUSTIZIA - Lidia Undiemi - ultima parte

di Lidia Undiemi

...SPUNTA LA “P4” 
E LE INDAGINI SULLE TANGENTI
PER LA GESTIONE DELLE INTERCETTAZIONI

E' nell'ambito della gestione delle intercettazioni che i confini del processo di informatizzazione della Giustizia assume contorni sempre più oscuri.
Come sopra descritto, i registri informatizzati  delle intercettazioni saranno gestiti nell'ambito di uno dei tre nuovi grandi sistemi informatici dell'area penale(SICP).

Pare tuttavia che il ruolo di prim'ordine assunto da Telecom Italia sia stato messo in discussione da un altro colosso dell'economia italiana, Finmeccanica. “Telecom battuta da Finmeccanica” è il titolo di un articolo (Opinione.it, 23 settembre 2010) che disegna tratti inquietanti del business “intercettazioni”. Dalla ricostruzione fornita dall'autore emerge che Telecom Italia non ha ancora consegnato il sistema unico delle intercettazioni che avrebbe consentito una notevole riduzione dei costi. Questo progetto ha trovato vari ostacoli e il lavoro è passato a Finmeccanica. L'autore ritiene, senza troppi giri di parole, che questo piano “darebbe a Finmeccanica il potere d’assurgere a stato nello stato, collocando il colosso italiano ad un livello di potenza planetaria pari a quella di Echelon”. Echelon è il nome utilizzato per indicare un sistema di intercettazione e di sorveglianza satellitare.

Per comprendere l'importanza del fatto è adesso necessario spiegare chi è Finmeccanica. Anzitutto, come al solito, non si tratta di una singola società ma di un gruppo societario che opera attraverso imprese formalmente differenti ma sostanzialmente legate dal medesimo sistema di controllo di quote di partecipazione. Il gruppo si occupa dello sviluppo di tecnologie ed è uno dei leader mondiali nei settori dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza. Una quota del 2,01 per cento di Finmeccanica è detenuta dalla Lybian Investment Authority. Fra le altre cose, l'impresa si è aggiudicata, tramite le sue controllate, numerosi contratti in Libia.

Una di queste aziende è la Selex Sistemi Integrati, indagata per la creazione di “fondi neri” finalizzati a pagare tangenti a manager e politici.
Bisogna fare attenzione alla circostanza che quando i mezzi di informazione citano la Selex non si riferiscono ad un'unica impresa, bensì a diverse aziende appartenenti al gruppo Finmeccanica. I guai giudiziari travolgono anche Selex Service Management coinvolta nell'inchiesta sulla trama dei poteri occulti battezzata “P4” (ilsole24ore.com, 12 marzo 2011) che, come si vedrà più avanti, riguarda anche il ruolo di magistrato di Luigi De Magistris. Le indagini condotte dai magistrati riguardano proprio gli appalti relativi alla informatizzazione dei settori più delicati della pubblica amministrazione, compreso il settore Giustizia. L'altra gemella, la Selex Communications, le cui sedi sono state perquisite dalla Dia (Direzione investigativa antimafia)per una inchiesta su appalti pilotati a Napoli (tg24.sky.it, 3 giugno 2010), risulta aver fornito macchinari per le intercettazioni ad almeno una dozzina di procure (L'Espresso, 18 marzo 2010).

La collaborazione di Finmeccanica nell'organizzazione della Giustizia infatti, seppur attraverso sue controllate, non è iniziata e non si esaurisce con il nuovo progetto sulla gestione delle intercettazioni. Nel 2004, Finmeccanica aveva già presentato all'allora ministro della Giustizia Castelli un proprio sistema per le intercettazioni denominato SISP. Inoltre, attraverso la controllata Elsag Datamat, Finmeccanica è da diversi anni fornitrice di servizi informatici in favore del ministero della Giustizia e, cosa ancor più importante, è una delle tre società del RTI capitanato da Telecom Italia che ha siglato l'accordo con il CNIPA, attualmente in vigore, per l'informatizzazione di tutta la pubblica amministrazione.
Finmeccanica risulta essere indagata in cinque procure sostanzialmente per fatti legati ad alcuni degli appalti vinti in Italia (repubblica.it, 3 giugno 2010).
Come già brevemente accennato, a carico di Finmeccanica è partita di recente un'altra indagine che coinvolge il PD e la fondazione di D'Alema per favoreggiamenti nell'assegnazione degli appalti sulle intercettazioni in cambio di denaro.

Anche Elsag Datamat è finita nel mirino degli inquirenti: nell'aprile del 2010 la società, assieme alla Selex Communications, è stata perquisita dagli agenti della Dia su ordine dei magistrati di Napoli. L'ipotesi investigativa si fonda sull'illecita aggiudicazione di alcuni appalti. Ma l'aspetto più rilevante rispetto allo scopo di questo scritto è che secondo l'accusa alcuni dati relativi ad alcuni degli indagati sono stati copiati illecitamente generando una fuga di notizie che ha danneggiato l'inchiesta (tg24.sky.it, 3 giugno 2010). Il collegamento delle vicende giudiziarie di Finmeccanica con le indagini di Luigi De Magistris potrebbero oggi assumere un certo valore. Nel 2007, l'ex magistrato indaga su Datamat e per tale ragione scatena le ire di Finmeccanica. Nella notizia di qualche settimana fa sulla già richiamata inchiesta “P4” che coinvolge Selex Service Management, si mette in evidenza la possibile utilità della disponibilità di De Magistris ad essere ascoltato a Napoli. Quello che deve essere chiaro al lettore è che tali collegamenti assumono significato ai fini delle indagini perché si tratta in entrambi i casi (Selex e Datamat) di società soggette al potere di controllo di Finmeccanica.

Il 6 marzo 2011 su repubblica.it viene pubblicato un articolo su una rivoluzione negli assetti organizzativi di Finmeccanica che coinvolge anche Datamat e Selex (quale delle tre?) per cui si prevede una fusione che coinvolge migliaia di lavoratori. Si tratta a quanto pare di una politica aziendale volta ad ottenere liquidità da un fondo americano (First Reserve) che inizierà ad acquistare una quota di circa il 40% di una delle società del gruppo Finmeccanica, l'Ansaldo Energia.

Altro fatto non trascurabile riguarda l'arresto di Cola, consulente informatico di Finmeccanica legato ai servizi segreti, su un maxi riciclaggio di due miliari di euro che ha coinvolto ex vertici di Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Il tutto si è concluso con un patteggiamento che prevede la restituzione di tre milioni di euro a Finmeccanica (ilsole24ore.com, 21 marzo 2011).

Questa vicenda ruota attorno ad un'altra società, la Digint definita “fiore all'occhiello” di Finmeccanica per le intercattazioni (repubblica.it, 12 gennaio 2010). La società è stata fondata da Fabio Ghioni, ex responsabile della sicurezza di Telecom Italia coinvolto nelle operazioni di dossieraggio illegale di Telecom Italia.

Alla luce di tutto ciò appare decisamente contestabile la posizione del CSM, che il 18 gennaio 2011 stipula un protocollo d'intesa con il ministro Brunetta, che definisce il problema delle infiltrazioni “balle legate ai soldi” (video ATU, luglio 2009), la cui prima linea di azione consiste nella creazione di un servizio informativo ed informatico di “di governo, monitoraggio e valutazione dei magistrati e dell'organizzazione giudiziaria da parte del C.S.M.”. Valutazione dei magistrati e dell'organizzazione giudiziaria? In che senso? Sul punto non ci sono riferimenti esaustivi nel protocollo, e comunque si tratta anche in questo caso di centralizzazione dei dati informatizzati.

Tirando le somme: è questa la realtà imprenditoriale a cui governi di centro-sinistra prima e di centro-destra poi hanno affidato servizi riguardanti settori delicati e strategici della vita del paese?
E' per questa Italia che sono morti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino?

fine

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