Crisi economica, malavita organiz-zata, insicurezza sociale, malgoverno, mala politica, progressivo deterio-ramento delle istituzioni scolastiche, clientelarismi, baronie, assoluta man-canza di meritocrazia, democrazia, senso civico, senso dello stato, educazione ed etica ambientale, devastazione del territorio e del patrimonio paesaggistico e monu-mentale artistico. Questa è l’Italia che ci viene raccontata.
Se poi guardiamo il panorama politico internazionale le cose non sembra andare molto meglio: l’eterno conflitto Israelo-Palestinese, l’Iraq e l’Afghanistan ancora tormentati dalla guerra (civile o militare che sia, per me sempre guerra è!), la repressione dei monaci in Tibet, i tremendi conflitti dimenticati che insanguinano le terre dell’Africa, la povertà, la fame, il traffico di organi umani, il traffico di donne destinate alla prostituzione, il traffico d’armi, il traffico di droga, il traffico di merci inutili che vanno da una parte all’altra del mondo, il folle e progressivo aumento del traffico dei mezzi di trasporto, l’inquinamento, lo scioglimento dei ghiacci… Tutto questo e molto ancora è quel che quotidianamente ci riportano i nostri “tanto amati” mezzi di informazione attraverso speciali, tribune politiche, dibattiti, trasmissioni radio, telegiornali, giornali, “matrici”, “sette e mezzi”, “infedeli”, “fedeli”, “ballerini”, “cose personali e niente di personale, “porte a porte varie”, giullari, mangia fuochi, saltimbanchi, menestrelli, cartomanti, notizie strisciate…
Se poi guardiamo il panorama politico internazionale le cose non sembra andare molto meglio: l’eterno conflitto Israelo-Palestinese, l’Iraq e l’Afghanistan ancora tormentati dalla guerra (civile o militare che sia, per me sempre guerra è!), la repressione dei monaci in Tibet, i tremendi conflitti dimenticati che insanguinano le terre dell’Africa, la povertà, la fame, il traffico di organi umani, il traffico di donne destinate alla prostituzione, il traffico d’armi, il traffico di droga, il traffico di merci inutili che vanno da una parte all’altra del mondo, il folle e progressivo aumento del traffico dei mezzi di trasporto, l’inquinamento, lo scioglimento dei ghiacci… Tutto questo e molto ancora è quel che quotidianamente ci riportano i nostri “tanto amati” mezzi di informazione attraverso speciali, tribune politiche, dibattiti, trasmissioni radio, telegiornali, giornali, “matrici”, “sette e mezzi”, “infedeli”, “fedeli”, “ballerini”, “cose personali e niente di personale, “porte a porte varie”, giullari, mangia fuochi, saltimbanchi, menestrelli, cartomanti, notizie strisciate…
Ascoltando tutto ciò viene da chiedersi come faccia il mondo a ruotare ancora sul suo asse sospeso nello spazio senza cadere in una qualche discarica, inceneritore, termovalorizzatore o come lo vorranno chiamare. Tutti propongono la loro ricetta politica, tutti offrono a caro prezzo la loro lettura dei fatti, la loro colta o ignorante opinione. Il nostro paese è una terra di maestri, professori, dottori, esperti, maghi e stregoni. C’è chi teme una catastrofe mondiale, c’è chi profetizza la fine del mondo, c’è chi parla di un ritorno al medioevo, ma non c’è mai chi sta zitto, e in questo caso nemmeno io, che amo così tanto il silenzio, mi esimo dal partecipare a questa festa di cortile, a questo carnevale nel pollaio. Per chi teme una catastrofe mondiale vorrei solo ricordare che ogni cento, centoventi anni al massimo la natura compie le sue normali e periodiche pulizie di fine stagione cancellando dalla faccia della terra 6,6 miliardi di persone. È si!, se non ci avete mai pensato, ogni 100 anni un’intera generazione scompare. Fra cento anni la morte si sarà riportata a casa l’intera popolazione che ora respira e cammina in questo istante. Quindi rilassatevi e smettete di preoccuparvi per la fine del mondo, iniziate piuttosto a preoccuparvi di come vivere il tempo che vi rimane da trascorrere su questa terra, perché la fine arriverà comunque per tutti noi. Il problema non è mai la fine né l’inizio, ma sempre e solo il come essere e il cosa fare nel presente.
V’è da dire, poi, che tutti sembrano essere d’accordo sul preoccuparsi per il mondo che erediteranno i nostri figli. Bugiardi!! Se tutti vivessimo veramente preoccupandoci per il futuro dei nostri figli, non credete che le cose starebbero già andando in un altro modo? Noi non siamo nemmeno capaci di preoccuparci per il nostro futuro, figuriamoci se ci preoccupiamo per quello degli altri, figli o meno che siano! L’unica cosa che riusciamo a fare per i nostri figli è lottare in tutti i modi affinché essi ereditino i nostri patrimoni, le nostre posizioni di potere o i nostri privilegi sociali, senza renderci conto che l’unico bene capace di durare nel tempo è quel bene che nasce da un’azione figlia della comprensione che la natura e gli uomini sono un unico organismo vivente e che un tale organismo non può sopravvivere a lungo se ogni sua cellula pensa unicamente alla propria sopravvivenza e a quella delle cellule sue simili! Ma quel che preme alla maggioranza di noi è sempre e solo il presente, l’adesso, al massimo il domani, ma già la settimana prossima è cosa lontana e incerta. Ora so che qualcuno starà pensando: “ma non continui a ripetere di vivere il presente in modo totale e di non preoccuparsi per il futuro o per il passato”. “Certo”, dico io, “ma un conto è vivere il presente avendo trasceso il proprio istinto animale e il proprio egoismo personale, ben altra cosa è invece vivere il presente allo stesso modo di una scimmia o di un alligatore”. L’uomo libero ha trasceso il tempo proprio perché ha saputo vedere e comprendere l’impermanenza e la futilità insiti in tutti i nostri desideri personali, mentre lo schiavo non sa nemmeno di vivere confinato entro le logiche del tempo perché vive unicamente ancorato alla dimensione del “tutto mio”, subito e adesso: “Uno è un uomo semidio, l’altro è un uomo semigallina”. Comunque, quel che vorrei dire, in risposta a molte domande ricevute da persone preoccupate e spaventate per la crisi economica e la difficile situazione sociopolitica che stiamo attraversando, è: siate sereni, abbandonate ogni pensiero catastrofista, disfattista o pessimista, perchédavanti a noi si stanno aprendo possibilità di cambiamento mai avute prima; ci attende un futuro radioso…se lo vogliamo davvero.
Questa che stiamo vivendo non è una crisi dell’Italia, ma è una crisi mondiale che colpisce l’intero sistema economico, politico e valoriale su cui ci siamo basati sino ad ora. Abbiamo trascorso gli ultimi cinquanta anni pensando che il sistema economico capitalista, innestato in una forma sociale democratica e condito con una religione istituzionalizzata di massa avrebbero potuto essere la ricetta di tutti i nostri mali. Ma eccoci qua per scoprire d’aver collaborato ad instaurare una semidemocrazia che si sorregge bilanciata da una semiteocrazia, ambedue guidate e manipolate da unadittatura reale di capitali! Gli ultimi cinquanta anni sono stati segnati dal dominio assoluto del potere per il potere, del controllo per la pura soddisfazione e liberazione degli istinti primari e la glorificazione del narcisismo più assoluto. Dopo il crollo delle grandi ideologie, il sogno di poter instaurare una società democratica, fondata sulla meritocrazia e la solidarietà sociale ha svolto magistralmente il suo lavoro di assopimento delle coscienze individuali. Quanti ancora credono che tutto ciò sia possibile? Molti, ne sono certo, ma non più così tanti da poter mandare ancora avanti il circo. Cosa sto cercando di dirvi con tutto ciò? Semplice! Le nostre democrazie non sono strutturate a livello comunale, ma a livello nazionale, se non addirittura sopranazionale. Pensiamo alla nascita del parlamento europeo o anche ai vecchi e cari Stati Uniti. I palazzi del potere sono ben lontani dalla gente e raccolgono sotto la loro influenza un’enorme quantità di persone.
Ora, il primo reale problema di chi vuole governare oggi, non è come governare, ma come riuscire ad accedere alle posizioni di governo. Supponiamo che io e alcuni miei amici non sopportassimo più la condizione in cui versa la nostra città, la nostra regione e la nostra nazione. Cosa potremmo fare per cambiare le cose? Dovremmo prima pensare a cosa vorremmo cambiare e a come lo vorremmo cambiare, poi a come far giungere il nostro pensiero di cambiamento a più persone possibili per vedere se condividono la nostra iniziativa. Semplice vero? Ma il problema dei problemi sta proprio nella circolazione delle idee! Come possiamo far circolare le nostre idee? Come ho sentito sostenere da qualche politico, in alcune sparate comico-demenziali, ad un comune cittadino basterebbe andare in giro per le piazze a fare volantinaggio o indire dei comizi in qualche cinema o teatro di paese. Ma vi rendete conto? L’Italia ha quasi sessanta milioni di abitanti controllati da un governo centrale che sta a Roma, e secondo questi buffi individui, andando a fare volantinaggio per le piazze o comizi nei cinema di paese, un comune cittadino potrebbe mutare le mostruose e titaniche logiche di potere che controllano la nazione. Siamo all’assurdo. Ma poi così assurdo non è, se ci pensiamo bene. È di fondamentale importanza far credere alla gente d’essere libera e di avere sempre la possibilità di cambiare le cose qualora si dovessero mettere troppo male, perché se la gente iniziasse a comprendere di non avere alcuna possibilità di modificare l’ordine sociale attraverso un’azione di pacifica condivisione, riflessione e proposta d’azione, vi sarebbero tutti i presupposti per l’esplosione di una possibile azione violenta atta a sovvertire l’ordine vigente.
Pertanto bisogna dire alla gente che chiunque, quando e come vuole, può divenire protagonista della vita politica del suo paese e magari mutarne radicalmente le sorti. Certo!, ne sono assolutamente convinto! Come sono convinto dell’altra ben più tremenda mistificazione della realtà. Quella mistificazione che ritengo stia alla base del sostentamento dell’intero ordine di potere in cui siamo rinchiusi. Questa mistificazione si chiama “MASS MEDIA”. Ho sentito ripetere più e più volte da politici, giornalisti Tv, intellettuali d’ogni sorta, vallette, presentatori, conduttori televisivi, professori universitari, insomma, da tutti coloro che vivono dello stipendio che gli danno per fare le loro apparizioni sui Mass Media, che i Mass Media hanno una scarsa rilevanza per quanto riguarda la costruzione del pensiero personale del cittadino a riguardo d’ogni cosa. Insomma, secondo tutti questi geni, la Tv e in generale i mezzi di comunicazione, non hanno un gran potere di direzionare la vita, le scelte e i pensieri delle persone. Ma vi rendete conto di cosa sono capaci di dire? Ma allora se non sono i mezzi di comunicazione che plasmano il pensiero di massa cosa lo forma? Ovviamente, seguendo questi illustri pensatori, la massa si forma ed informa andando a comizi, nei cinema di paese, nei teatri, leggendo volantini, studiano la nascita e il crollo delle grandi ideologie politiche, approfondendo le concezioni etico politiche che stanno alla base di concetti quali “democrazia”, “liberalismo”, “comunismo”, “socialismo”, “società dei capitali”, “libero mercato”… Ne sono convinto!!! Ne sono così convinto che ho la certezza che se domani Maria De Filippi e i ragazzi dei sui "profondi" programmi televisivi fondassero un partito chiamato “Uomini e Donne” sarebbe l’ultima volta che vedremmo Berlusconi e Veltroni in Tv. Non sto scherzando, sono serissimo. La De Filippi potrebbe tranquillamente essere il nostro prossimo Premier! I mezzi di informazione sono l’arma più potente che sia mai esistita. Possono far nascere guerre, far divenire dei conflitti in corso dei conflitti fantasma, possono cambiare in pochi giorni il nostro modo di magiare, di vestire, di comportarci, possono farci credere qualunque cosa essi vogliano farci credere. I MASS MEDIA SONO ONNIPOTENTI, pertanto chi li controlla e dirige è ONNIPOTENTE!! Possono far divenire, dal giorno alla notte, un politico o un intellettuale, criminali o santi, geni insuperabili o folli scellerati.
Possono tutto per diversi motivi:
* La maggior parte della gente non li mette mai in dubbio.
* Si muovono fuori dallo spazio e dal tempo. In un solo secondo un politico può raggiungere 60 milioni di persone. Un uomo comune per riuscire ad avere lo stesso risultato andando per teatri dovrebbe impiegare minimo 30 anni. La loro diffusione di massa crea quell’effetto che io chiamo “Moltiplicazione del potere di fascinazione”, e cioè: quando guardo e ascolto una persona che so che è contemporaneamente guardata e ascoltata da altri milioni di persone, le sue parole e la sua immagine aumentano di potenza tanto quanto sono le persone che credo la stiano ascoltando e vedendo. Questa è anche la spiegazione del perché tutti coloro che vanno in un qualche reality non appena parlano di sé o vedono un parente scoppiano in lacrime. La “Moltiplicazione del potere di fascinazione” è infatti bidirezionale. Chi guarda attribuisce grande importanza a ciò che vede, ma anche chi è guardato e ascoltato moltiplica la rilevanza e l’importanza di quel che fa perché sa d’essere visto da milioni di persone. I Mass Media sono praticamente degli amplificatori degli stati coscienziali degli individui. Questo è anche il segreto del grande successo di tutti quei programmi che mettono i fatti della gente in piazza, o il perché le notizie di cronaca nere occupano tutti gli spazi.
* La maggior parte della gente non li mette mai in dubbio.
* Si muovono fuori dallo spazio e dal tempo. In un solo secondo un politico può raggiungere 60 milioni di persone. Un uomo comune per riuscire ad avere lo stesso risultato andando per teatri dovrebbe impiegare minimo 30 anni. La loro diffusione di massa crea quell’effetto che io chiamo “Moltiplicazione del potere di fascinazione”, e cioè: quando guardo e ascolto una persona che so che è contemporaneamente guardata e ascoltata da altri milioni di persone, le sue parole e la sua immagine aumentano di potenza tanto quanto sono le persone che credo la stiano ascoltando e vedendo. Questa è anche la spiegazione del perché tutti coloro che vanno in un qualche reality non appena parlano di sé o vedono un parente scoppiano in lacrime. La “Moltiplicazione del potere di fascinazione” è infatti bidirezionale. Chi guarda attribuisce grande importanza a ciò che vede, ma anche chi è guardato e ascoltato moltiplica la rilevanza e l’importanza di quel che fa perché sa d’essere visto da milioni di persone. I Mass Media sono praticamente degli amplificatori degli stati coscienziali degli individui. Questo è anche il segreto del grande successo di tutti quei programmi che mettono i fatti della gente in piazza, o il perché le notizie di cronaca nere occupano tutti gli spazi.
Il mezzo di comunicazione più potente di tutti è il TELEVISORE, per il semplice motivo che interagisce con quasi tutti i nostri apparati sensoriali, pertanto penetra ben più in profondità nella nostra struttura psichica. Le funzioni di pensiero che stanno alla base della nostra capacità di lettura e comprensione dei significati attraverso la parola sono apparati molto giovani del nostro organismo e pertanto non molto potenti e sviluppati, soprattutto in chi non li ha esercitata e accresciuta un granché. La vista invece è uno degli organo di senso più potenti, pertanto la Tv ha la possibilità di veicolare informazioni attraverso due canali, uno dei quali ha un potere e un’influenza immensi, senza poi entrare nei particolari di tutti i processi di condizionamento inconsci che passano attraverso quelli che vengono definiti messaggi subliminali. Ora se abbiamo capito la reale potenza dei mezzi di informazione abbiamo anche capito che tutto ciò che non passa attraverso di loro gran poco può fare per mutare una struttura di potere che si sostiene proprio grazie a loro.
Ma come si può accedere al loro utilizzo per farne un uso controproducente proprio per coloro che detengono il potere attraverso questi mezzi?
Qualcuno potrebbe dire che internet è la grande speranza per una reale democrazia, ma per ora internet non è ancora sufficientemente diffuso nella popolazione e credo che questo sia anche il motivo per cui è ancora discretamente libero. Allora non c’è speranza? No anzi, con questa crisi e con le premesse che vi stanno alla base le speranze sono ben più che semplici speranze ma sono delle certezze. Le grandi industrie e le multinazionali, al cui vertice vi sono pochi potentissimi individui, ovviamente controllano i mezzi d’informazione perché hanno i capitali. Controllano poi la politica perché senza una politica assoggettata ai loro interessi non potrebbero mantenere i grandi capitali. Per poter accedere alla politica e tentare di mutare le cose bisogna accedere ai mezzi di informazione, ma i mezzi di informazione sono nelle mani, come dicevamo, di chi ha tutti gli interessi che le cose non cambino mai, e così si è al cospetto di un cerchio di potere chiuso e apparentemente inviolabile. Le multinazionali e i grandi capitalisti controllano poi anche le fonti energetiche, perché anche queste sono strutturate in una forma reticolare controllata da poteri piramidali.
Tutto ciò dovrebbe avervi già fatto comprendere a cosa voglio arrivare. Questo sistema non è mutabile attraverso un’azione diretta a sostituire i vertici che stanno a capo della piramidi. Tale azione nell’arco dell’intera storia umana si è sempre rivelata inconcludente ed intrinsecamente idiota per alcuni ovvi motivi che pochi tengono in considerazione. Primo: per quale motivo pensiamo che sostituendo chi è al potere potremmo ottenere un ordine sociale diverso se è la struttura stessa della società a basarsi su logiche gerarchiche, di controllo e di esercizio del predominio individuale o di casta a discapito dei gruppi subordinati? Secondo: come è possibile che non vediamo come la sete di ascesa al potere sia presente sin negli strati più bassi di questa piramide? È folle pensare che il mondo sia come sia per colpa di qualche politico scellerato o di qualche organizzazione multinazionale priva di etica. È la stessa psicologia di massa ad essere intrisa di “valori” che incitano al dominio, al narcisismo, alla sopraffazione e allo sfruttamento del più debole. Terzo: anche se domani mattina mettessimo al potere un essere illuminato, entro sera quel povero disgraziato verrebbe sbranato vivo dalla massa di lupi famelici che sotto di lui premono per occupare la sua posizione. La storia è la prova assoluta di questo fenomeno. Pertanto ripeto: questo sistema non è mutabile attraverso un’azione volta a sostituire i vertici che stanno a capo della piramidi.
Come mutare allora l’ordine del cose?
Continuando a fare quel che da sempre sta avvenendo, e che forse in questi ultimi tempi si sta accelerando, e cioè il risveglio di sempre più individui. Per risveglio intendo la realizzazione del proprio Essere e di quella pace che vive nelle sue profondità. Liberatevi da ogni paura, da ogni forma di pensiero gerarchico, dipendente, piramidale, da ogni bisogno di essere applauditi, amati, confermati, guidati, lodati, idolatrati. Uccidete il vostro narcisismo ed egoismo,morite a voi stessi per rinascere ad una realtà fatta di immotivata condivisione e gioia. Dopo aver fatto questo contagiate tutto e tutti con il vostro essere, con i vostri pensieri, con le vostre parole e le vostre azioni. Ragionate in piccolo ma agite sempre in grande. Non preoccupatevi del bene della nazione, la nazione non la troverete mai, ma preoccupatevi del bene di quel mondo e di quelle persone che ogni giorno trovate lungo la vostra strada. Scoprite la stupidità d’ogni pensiero e ricerca di ricchezza superiore a ciò che v’è necessario per un sobrio e quieto vivere. Ciò che non avete e v’è indispensabile vi sarà dato da chi come voi sempre si libererà del superfluo e dell’abbondante. Non accumulate più di quanto è necessario per trascorrere i possibili inverni della vita. Pensate sempre e solo, come prima cosa alla pace del vostro cuore e alla libertà della vostra mente, tutto il resto verrà da sé. Se così vivremo, la piramide su cui oggi si fonda il potere, inizierà a vacillare sino a sgretolarsi completamente poiché gli mancherà la base su cui poggia. Chi è al vertice della struttura sarà anche l’ultimo ad accorgersi che il gioco sta finendo. È per questo che nonostante le cose stiano cambiano, nulla, se ascoltiamo quei quattro rozzi informatori, sembra cambiare. I grandi mezzi di comunicazione saranno gli ultimi a dare la notizia del crollo dell’impero. Ma è così che vanno queste cose, e così le vedremo andare.
Sempre più persone sentono il desiderio di iniziare a costruire una nuova dimensione sociale fondata su ordini di grandezza più a misura d’uomo. Saranno i comuni a divenire il centro della vita politica ed amministrativa della gente. Non vi sarà più alcuna necessità di controllare le fonti energetiche a livello centrale, per il semplice motivo che le energie rinnovabili daranno la possibilità alle persone d’essere totalmente libere da ogni forma di controllo superiore. Una società che si fonda su una produzione libera e rinnovabile di energia è una società che ha risolto il novanta per cento dei suoi conflitti. A quale ricatto saremo disposti a cedere il giorno in cui ogni bambino nascerà con una piccola casa già pronta, senza mutui o folli bollette energetiche da pagare, perché la società che lo accoglierà avrà compreso che ogni individuo merita d’essere accolto sin dalla nascita con almeno un tetto sotto cui riposare, e un pasto caldo, senza mai dover dare prova di valore alcuno per ottenere queste cose perché il nascere è già massima manifestazione di gloria in sé? I tempi in cui nessun bambino verrà al mondo scoprendo un luogo ostile e di conflitto sono vicini. La natura sta cercando di comunicarci in tutti i modi possibili che le forme e i modi attraverso cui ci manteniamo sono contrari alle sue leggi. La nostra stessa coscienza ci sta gridando che le nostre azioni e i nostri ideali sono contrari alla sua natura divina. Il concetto di nazione è orami alla sua fine, i confini stanno, uno ad uno, svanendo, e un'unica lingua mondiale sta lentamente prendendo vita. Quando questo processo sarà completato come potremo anche solo immaginare che i popoli e le genti della terra rimarranno ancora divisi da assurde ideologie politiche, fanatismi religiosi o interessi di parte? Lo sviluppo tecnologico si sta muovendo sempre più rapidamente nella direzione di un’armonizzazione e integrazione con le leggi della natura. Tutto ciò dimostra ampiamente che l’uomo sta iniziando a comprendere che il suo ruolo in questo universo non è quello dell’organismo parassita, ma quello del genio inventore e del poeta innamorato delle meraviglie del mondo.
Pertanto: * Se siete scienziati lavorate per creare una sempre più profonda e ampia armonia con la natura che ci circonda.
* Se siete scrittori, poeti, filosofi o artisti d’ogni genere, diffondete la vostra arte sino al più remoto angolo della terra, sino a colmare ogni cuore e ogni mente di pura bellezza, fantasia e creatività.
* Se siete artigiani, operai, impiegati, imprenditori o lavoratori d’ogni tipo, impiegate il vostro genio e il vostro sforzo ricordando sempre come prima cosa che il mondo è un unico organismo che si muove all’unisono. Operate quindi per creare unità e benessere reale per tutti, non lasciatevi ingannare da pensieri individualisti o personalismi vari. Se vi trovate, vostro malgrado, a dover operare all’interno di un gruppo che agisce inconsapevolmente, cercate di portare la vostra libertà e vastità di pensiero e animo in ogni vostra azione. Siate come un virus benefico all’interno di un sistema malato. Diffondetevi piano, silenziosamente, create alleanze e amicizie basate sulla solidarietà e l’affetto incondizionati.
* Se siete disoccupati unitevi in gruppo e condividete le vostre idee e le vostre forzeper dare libera espressione alla vostra creatività e a tutte le vostre capacità ancora inespresse. Non attendete che qualcuno vi faccia l’elemosina, ma divenite padroni del vostro sudore e della vostra fatica. Un uomo solo non può fare granché, ma molte anime assieme possono creare un paradiso in un deserto. I poteri parassitari rimarranno in piedi unicamente sino a quando i singoli individui non si uniranno per convogliare tutte le loro energie in uno sforzo creativo. Non accettate un misero piatto di minestra datovi da chi vi offre un arido lavoro già pronto, ma preferite un vecchio pezzo di pane frutto di una vostra fatica che amate fare. Solo facendo ciò che amiamo, un giorno, un pezzo di pane diverrà una grande tavola imbandita d’ogni bene per noi e per molti altri, ma se accettiamo il piatto di minestra già pronta, fra cent’anni avremo sempre e solo una misera minestra, magari riscaldata!
* Se siete scrittori, poeti, filosofi o artisti d’ogni genere, diffondete la vostra arte sino al più remoto angolo della terra, sino a colmare ogni cuore e ogni mente di pura bellezza, fantasia e creatività.
* Se siete artigiani, operai, impiegati, imprenditori o lavoratori d’ogni tipo, impiegate il vostro genio e il vostro sforzo ricordando sempre come prima cosa che il mondo è un unico organismo che si muove all’unisono. Operate quindi per creare unità e benessere reale per tutti, non lasciatevi ingannare da pensieri individualisti o personalismi vari. Se vi trovate, vostro malgrado, a dover operare all’interno di un gruppo che agisce inconsapevolmente, cercate di portare la vostra libertà e vastità di pensiero e animo in ogni vostra azione. Siate come un virus benefico all’interno di un sistema malato. Diffondetevi piano, silenziosamente, create alleanze e amicizie basate sulla solidarietà e l’affetto incondizionati.
* Se siete disoccupati unitevi in gruppo e condividete le vostre idee e le vostre forzeper dare libera espressione alla vostra creatività e a tutte le vostre capacità ancora inespresse. Non attendete che qualcuno vi faccia l’elemosina, ma divenite padroni del vostro sudore e della vostra fatica. Un uomo solo non può fare granché, ma molte anime assieme possono creare un paradiso in un deserto. I poteri parassitari rimarranno in piedi unicamente sino a quando i singoli individui non si uniranno per convogliare tutte le loro energie in uno sforzo creativo. Non accettate un misero piatto di minestra datovi da chi vi offre un arido lavoro già pronto, ma preferite un vecchio pezzo di pane frutto di una vostra fatica che amate fare. Solo facendo ciò che amiamo, un giorno, un pezzo di pane diverrà una grande tavola imbandita d’ogni bene per noi e per molti altri, ma se accettiamo il piatto di minestra già pronta, fra cent’anni avremo sempre e solo una misera minestra, magari riscaldata!
Se questi pensieri circoleranno più di quanto oggi circoli il denaro, prima di quanto si possa sperare, avremo acceso un fuoco capace di illuminare anche la notte più scura, e non temete d’essere ostacolati, perché chi non è pronto a questo cambiamento nemmeno si accorgerà del vostro operato, perché questa rivoluzione è silenziosa e pacifica come una foresta che cresce.
FONTE: ILBLOGDIDADRIM
Nessun commento:
Posta un commento