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martedì 23 ottobre 2012

MES - L'ITALIA STA CEDENDO LA SUA SOVRANITA' NAZIONALE


Le innovazioni richieste comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità; in questo senso si pone ormai la questione degli avanzamenti necessari nel processo d’integrazione anche sul piano politico-istituzionale.

Queste le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio del 13 Ottobre da Napoli. La richiesta di Napolitano è chiara: concedere ancora più poteri a Bruxelles e privarsi sempre più della sovranità nazionale, già smantellata dalle riforme eurodirette e dall’imposizione di un premier tecnico, Mario Monti, nominato, per l’appunto, dal nostro Giorgio nazionale.

Stiamo parlando di quella stessa sovranità nazionale che in passato i nostri avi hanno conquistato versando il loro sangue.

Il trasferimento della sovranità – libertà – nazionale dai singoli Stati alle mani dei grandi finanzieri internazionali è oramai quasi completato, ma Napolitano evidentemente vuole essere sicuro che non sopravvengano fastidiosi intralci dell’ultima ora, sebbene con la ratificazione sia del MES che del Fiscal Compact i giochi dovrebbero essere fatti. Ricordo che nel disperato tentativo d’informare circa i pericoli del MES, il Partito Italia Nuova era anche intervenuto direttamente con unamanifestazione il 18 Luglio davanti a Montecitorio.
A proposito del MES voglio sottolineare che gli Stati dell’Unione hanno ratificato un trattato, anche detto, forse ironicamente, “fondo salva Stati”, che dice fra le altre cose:
L’operato del MES, i suoi beni e patrimoni ovunque si trovino e chiunque li detenga, godono dell’immunità da ogni forma di processo giudiziario (art. 32). Nell’interesse del MES, tutti i membri del personale sono immuni a procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni e godono dell’inviolabilità nei confronti dei loro atti e documenti ufficiali (art. 35).

Potranno essere attuati, inoltre, interventi sanzionatori per gli Stati che non dovessero rispettare le scadenze di restituzione di denaro. Ed è anche previsto che in caso di mancato pagamento, da parte di uno Sato membro dell’Esm (MES), di una qualsiasi parte dell’importo da esso dovuto a titolo degli obblighi contratti in relazione a quote da versare [...] detto membro dell’Esm non potrà esercitare i propri diritti di voto per l’intera durata di tale inadempienza. (art. 4, c. 8).
Se non fosse chiaro… c’è scritto che all’interno della nazione che non è in grado di restituire il debito non si potranno più tenere le elezioni politiche! Quello Stato viene in pratica commissariato.

Inoltre, forse non tutti sanno che… il MES richiede agli Stati membri di versare un anticipo complessivo di 80 miliardi, che ognuno deve pagare secondo la propria quota. La nostra è del 17,9% e dunque l’anticipo richiesto, da saldare in cinque rate, è di 14,32 miliardi. Che, detto per inciso, abbiamo già cominciato a pagare (10 miliardi già versati).
Ma 14 miliardi non sarebbe già il valore di una manovra finanziaria?!?

di Salvatore Brizzi

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