Visualizzazioni totali

sabato 26 gennaio 2013

IL COLLASSO DELL'ECONOMIA MONDIALE - PRIMA PARTE


Se non fanno questo, precipiteranno effettivamente nel caos, e non si trattera’ di un’ordinata “ritirata” dall’euro, si trattera’ di una “rotta” caratterizzata dal caos, e quella non se la augura nessuno. Esiste una sorta di pressione continua, ci siamo? Si tratta di una massa enorme di “vendite allo scoperto”, ci sono personaggi che stanno vendendo allo scoperto euro, ed oggi non stanno ricorrendo a vendite allo scoperto vecchia maniera, stanno utilizzando i credit default swaps per le vendite allo scoperto, e stanno facendo tutto questo nascondendosi dietro lo schermo rappresentato da questi hedge fund. Potete essere certi che le maggiori banche “zombie”, JP Morgan, Bank of America eccetera, sono dentro fino al collo in tutto questo, e l’ironia sta nel fatto che la Grecia e’ in condizioni migliori delle banche “zombie” in bancarotta che stanno attaccando la Grecia stessa.”



“Io ritengo che ci siano decisive e circostanziate prove che spingerebbero qualunque giornalista investigativo ad approfondire. Si tratta di un tentativo mirato a creare una crisi in grado di condurre ad un nuovo sistema monetario mondiale. Si tratta dell’utilizzo di armi economiche allo scopo di difendere il dollaro, contemporaneamente attaccando la Grecia, e tramite la Grecia attaccare lo stesso euro. La questione che è stata rivelata nel corso dell’ultimo paio di giorni dal Wall Street Journal è che vi sia stata una cena segreta in un appartamento di Manhattan, in data 8 Febbraio, alla quale erano presenti un gruppo di hedge fund predatori, e questi sociopatici, mentre cenavano a base di filet mignon, pianificavano un attacco speculativo sui titoli di stato Greci e sull’euro utilizzando leverage rates di 20 a 1. E chi erano i presenti? Monness, Crespi & Hut, una banca di investimento stile “boutique”, SAC Capital Advisors, Greenlight Capital, Brigade Capital e soprattutto Soros Fund Management. Per la verità, Soros si era già impegnato a preparare il terreno sostenendo di ritenere che l’Euro fosse soggetto al rischio di crollare e di cadere a pezzi. L’idea era realizzare un attacco speculativo ai danni dell’euro in maniera da alleviare la pressione speculativa sul dollaro. E naturalmente la Grecia rappresenterebbe il punto debole. Loro hanno sostenuto che – insomma il consenso intorno a questo tavolo mentre si cenava a base di filet mignon – era che qualunque fosse stata la conclusione della crisi debitoria della Grecia, quest’ultima si sarebbe dimostrata comunque estremamente negativa per l’euro e quindi pare abbiano continuato dicendo, questo è almeno il resoconto del Wall Street Journal, che non appena saltata la Grecia, quello sarebbe stato solo il primo pezzo del domino a cadere, a seguire sarebbe toccato a Spagna, Portogallo, Italia, Irlanda e naturalmente California, Gran Bretagna ed infine agli Stati Uniti, e uno di questi personaggi, quello di Brigade Capital, avrebbe detto: la Grecia rappresenterà il fattore chiave del contagio che finirà con l’infettare tutti i debiti sovrani del mondo. Quindi stiamo parlando dei debiti pubblici nazionali, quelli dello Stato, quelli a livello locale, provinciale, di tutti gli Stati nazionali. Quindi, in pratica ci stiamo avvicinando a questa situazione in cui, o si accetterà di permettere che gli hedge fund e le banche “zombie” conducano i Governi nazionali alla bancarotta, o i Governi si decideranno finalmente a liquidare questi hedge fund, proteggendo così sè stessi. Tuttavia questa sarebbe solo una di un paio di associazioni a delinquere a cui in realtà il Wall Street Journal ha fatto riferimento. Un’altra è quella legata a Paulson & Co.. Si tratta comunque di un altro Paulson, non si tratta dello stesso Paulson dell’amministrazione, ed a GlobeOp Financial Services, accompagnate da un bel gruppo di banche zombie, tutte sopravvissute grazie al denaro dei contribuenti degli Stati Uniti. Stiamo parlando di Goldman Sachs – come potevano mancare – Bank of America/Merrill Lynch, e Barclays Bank – ricordiamoci che sono state salvate dagli Stati Uniti tramite il pagamento dei derivati di AIG. Quindi, numerosi di questi personaggi erano lì per fare soldi ma c’era anche un proposito politico, ovvero mascherare la debolezza del dollaro. Il dollaro ha raggiunto il suo livello minimo nella prima settimana di Dicembre dopo essere precipitato per tutto l’Autunno fino a 1.50, 1.51 sull’euro. Da allora in avanti, è stato l’euro a precipitare, quindi si tratta di un’operazione a supporto del dollaro. Ora, l’Economist di Londra, il Wall Street Journal, il Financial Times si sono impegnati a lungo prendendo in giro i Greci ed il Primo Ministro spagnolo, che avevano parlato di cospirazione speculativa internazionale. Gli hanno detto in effetti: “ma cosa state dicendo, siete paranoici, è una teoria della cospirazione”. E tuttavia, è esattamente quello che abbiamo di fronte, ciò che abbiamo davanti agli occhi, in pratica – ed io credo che sulla base della normativa anti-trust vigente negli Stati Uniti, questa sarebbe esattamente la definizione di una cospirazione criminale finanziaria in violazione della normativa sulla correttezza degli scambi, e se tale condotta fosse stata tenuta sul mercato dei titoli negli Stati Uniti, sarebbe stata certamente definita come un “Pool” e dichiarata illegale. Quindi, io credo sia chiaro che quello di cui la Grecia ha bisogno non siano certo misure di austerità. Avrebbero bisogno di dichiarare illegali una serie di elementi, ovvero dichiarare illegali i derivati, hanno necessità di dichiarare illegali i Credit Default Swaps, di misure come quella promossa dal CEO dell’ELF, appunto in tale Paese, per favorire l’applicazione di una Tobin Tax, ovvero di una tassa dell’1% sui derivati e su altre forme di speculazione finanziaria. E naturalmente, in Paesi in cui esistono magistrati indipendenti, come in Spagna o in Italia, probabilmente ad alcuni di questi interesserà analizzare tutto questo. L’altra questione, ovviamente, è porre attenzione a questo attacco speculativo per tenere sotto controllo questi speculatori e magari fissare sanzioni per le attività che stanno conducendo.”

“Allora, credo che dovremmo partire dal crollo di 1000 punti, da quel drammatico evento che si è verificato giovedì pomeriggio, tra le 2:30 e le 3:00. Tale evento ha spazzato via, almeno teoricamente, ovvero in termini di “ricchezza cartacea”, 1.000 miliardi ($) di ricchezza cartacea (virtuale) in tutto il mondo, in appena 10 o 15 minuti, mentre successivamente hanno mandato alla carica la Plunge Protection Team, il PPT, il gruppo che lavora per conto del Presidente sui mercati finanziari. Questi ultimi, tramite un massiccio acquisto di futures a Chicago, sono stati in grado di dare sollievo alla Borsa di New York permettendogli di recuperare. Ora, in questi giorni, mi sono fatto un’idea precisa di ciò che in realtà è avvenuto. Presentiamo quindi lo spettacolo. A partire dal giovedì della settimana precedente, c’era già un certo panico che cominciava a serpeggiare, e tale panico era giustificato dal fatto che un gruppo di hedge funds, di iene in forma di hedge funds, guidati da Soros, guidati da Greenlight Capital, guidati da Brigade Capital, guidati da Paulson & Co., ma con Goldman Sachs, Bank of America e Merrill Lynch, ed altri, a far parte del branco, e tutto questo viene abbondantemente illustrato dal Wall Street Journal, non vi è alcunchè di segreto a tale proposito. Tale branco ha deciso di attaccare il mercato dei titoli di Stato di Grecia, Portogallo, Spagna e Italia con l’intenzione di trovare un punto debole tramite il quale attaccare successivamente l’euro. La meta finale avrebbe dovuto essere, naturalmente, preservare il dominio a livello mondiale del dollaro, spingendo al ribasso l’euro. L’unica maniera tramite la quale è possibile far apparire in buone condizioni il dollaro, è fare in modo che l’euro appaia in condizioni davvero pessime. Quindi loro hanno dato il via all’operazione già nello scorso dicembre, appena dopo che Dubai è finita in bancarotta, laggiù nel Golfo Persico. Quindi, tramite una serie di atti, loro hanno in effetti generato una crisi sistemica, come è stato ammesso nel corso dell’ultimo fine settimana. Quindi, già a partire dal giovedì precedente, eravamo al limite, stavamo per entrare in una crisi sistemica. In quel momento, il mercato era già in ribasso di 350 punti, che rappresenta, credo di poter dire, una perdita piuttosto sostanziosa considerati i giorni che viviamo. Ora, bisogna tenere presente che, per chi non lo sapesse, i 2/3 o i 3/4 di tutte le transazioni, non passano più per la Borsa di New York, ormai, ma vengono gestite da piattaforme elettroniche, e la gran massa dei volumi, probabilmente i 3/4 o i 4/5, o giù di lì, dei titoli scambiati, sono scambiati tramite i cosiddetti “high frequency traders”, che sono in realtà hedge funds che agiscono in base al proprio tornaconto. L’high frequency trading è in grado di gestire migliaia e migliaia di operazioni al secondo, senza alcun intervento umano, gli esseri umani scoprono cosa si sia esattamente verificato solo successivamente. Si tratta di computer che utilizzano programmi specifici. Abbiamo poi il “flash trading”, una variazione sul tema rispetto al precedente, ed abbiamo quindi il “program trading”, in generale. Quindi, ecco le notizie che mi pare stiano venendo fuori, successivamente alle indagini effettuate e riportate sul Wall Street Journal di oggi. Vi era in particolare un hedge funds, noto come Universa Investments, con sede a Santa Monica, in California, e tale Universa Investment – e vi ricordo che si tratta di un hedge fund (‘fondo avvoltoio’), una di quelle strutture operative deregolamentate che agiscono al di sotto della quota coperta dai radar della Securities and Exchange Commission (SEC), nessuno è a conoscenza delle attività che conducono, il più delle volte, ed appunto oggi ne abbiamo avuto una prova. Ben 16 miliardi di dollari sono stati destinati al loro management, e la cosa interessante a tale proposito è che quest’ultima società operasse in associazione con il noto “teorico del settore”, il nome di tale personaggio è Nassim Taleb, ed egli rappresenta il “teorico” che ha elaborato le modalità tramite le quali è possibile trasformarsi in “iena da hedge fund”, quale lui è naturalmente, ed egli è l’autore di questo libro, “The Black Swan (Il Cigno Nero), The Impact of the Highly Improbable”, da lui scritto alla vigilia del grande panico del 2008. Ciò che si è effettivamente verificato, è che intorno alle ore 2:00 del pomeriggio, o appena poco più tardi, questa Universa Investments ha acquistato 50.000 derivati su stock options a Chicago, presso il Chicago Board Options Exchange, e questi 50.000 contratti riferiti a tali derivati su stock options, rappresentavano in effetti una scommessa. Nello specifico, se l’S&P 500, uno degli indici di borsa più importanti, se tale Standard & Poor’s 500 fosse caduto dal livello a cui si trovava, di 1.145 punti, la quota in riferimento alla quale erano stati conclusi i contratti, fino a 800 punti, in quel caso, la Universa Investments avrebbe guadagnato 5 miliardi di dollari, un affarone. E tali contratti sono stati acquistati dalla Barclays Capital, in rappresentanza dell’omonima banca britannica, ed in realtà, una delle banche britanniche che contribuirono a causare la bancarotta della Lehman Brothers nel 2008. Quindi, Universa Investments ha realizzato con successo tale transazione, ovvero quella in base alla quale, se l’S&P 500 fosse crollato, loro avrebbero guadagnato 5 miliardi di dollari. Da quel momento in avanti, il mercato ha continuato a precipitare, ed a quel punto, la Barclays Bank si è resa conto: “oh mio dio, le quotazioni stanno crollando, se il crollo arriva ad 800, saremo costretti a pagare alla Universa 5 miliardi ($) per direttissima” Quindi, ciò che gli uomini della Barclays hanno cominciato a fare è stato “coprirsi” (hedging), in altre parole, hanno cominciato a vendere una serie di altri titoli, in maniera da potersi “coprire” rispetto a quel crollo. Tutto questo si è presto trasformato in una valanga, in una vera e propria cascata, e, nel giro di 10 o 20 minuti, il panico si è diffuso sempre di più, un paio di high frequency traders sono entrati in azione, ed a quel punto abbiamo assistito a quell’enorme crollo del mercato…. Allora, l’elemento comune tra questa catastrofe verificatasi a Wall Street, questo crollo di 1000 punti, e l’attacco alla Grecia, consiste nel fatto che – in realtà in un paio di questioni. Trattasi degli hedge funds che utilizzano i derivati. Si tratta tanto degli hedge funds che utilizzano i derivati per attaccare la Borsa di New York, quanto degli hedge funds che utilizzano i derivati per attaccare la Grecia. Una buona ragione per bandire gli hedge funds, e per bandire numerose categorie di derivati. Bandire prima di tutto i credit default swaps che sono la categoria specifica che è stata utilizzata per attaccare la Grecia. I credit default swaps stanno ad indicare che tu stai affermando : “mi sono reso conto della perdita di valore dei titoli in mio possesso, sono una società di assicurazioni, e posso vendere credit default swaps come un’assicurazione contro il fallimento di compagnie con le quali non ho nulla a che fare. Non ho obblighi di riserva, non esistono registrazioni operate dallo Stato, nè supervisioni da parte di qualsivoglia autorità”, si tratta di questioni assolutamente non regolate da leggi. Questo è oggi il “libero mercato”, è l’Abisso. Quindi è giunto il tempo di regolamentare nuovamente tutto questo. Ora, per quanto riguarda gli europei, noi ne abbiamo parlato, mi pare domenica sera, quando stavamo tentando di ricostruire l’evento, ciò che appariva già chiaro a quel punto, era che questa si presentava come una crisi sistemica, in altre parole, si tratta di una crisi da collasso economico che minaccia di disintegrare una parte enorme del sistema finanziario mondiale, soprattutto in riferimento all’euro e alla Banca Centrale Europea. Qualunque opinione si abbia a proposito di tali istituzioni, e ovviamente nessuno le apprezza particolarmente, insomma, personalmente io non le amo affatto, tuttavia l’idea di un collasso caotico e di una catastrofica disintegrazione di queste istituzioni non è certo una questione che sia di qualche utilità per nessuno. E’ sbagliata in assoluto. Tuttavia, quello che è apparso chiaro a partire da venerdì, è che siamo di fronte ad una crisi sistemica… La crisi sistemica era riconducibile principalmente alla crisi verificatasi al livello dei prestiti interbancari, ciò che loro definiscono il “plumbing” interbancario. Si tratta in pratica della volontà da parte della Barclays Bank di prestare denaro alla Deutsche Bank , e viceversa, o anche del Banco di Bilbao, del (Banco di) Santander, o di Unicredit, dall’Italia, di Societe Generale, in Francia, di BNP Paribas, insomma, di tutte queste enormi banche “zombie” europee. Loro hanno raggiunto il punto in cui ogni banca, rivolgendosi a tutte le altre banche affermava: “non mi fido di voi perchè siete in possesso dei titoli di Stato greci”. Mentre un’altra banca gli replicava: “sono io a non fidarmi di voi perchè avete in portafoglio titoli di Stato portoghesi”. E così via. Tutto questo si è fermato, si è congelato a partire da venerdì. Quella è stata la maggiore emergenza, e si tratta esattamente di cio’ che si è verificato negli Stati Uniti immediatamente dopo il collasso di Lehman Brothers, tra il 15 ed il 25 Settembre del 2008. Una crisi sistemica da collasso economico. Per cui i ministri delle finanze europei hanno deciso di confrontarsi in occasione di questo meeting d’urgenza convocato a Bruxelles, domenica. E se ne sono venuti fuori con questa mostruosità da 1000 miliardi di dollari. Fondamentalmente, tutto quello che potrebbe essere sbagliato nell’ambito di questa misura, lo è a tutti gli effetti. Non si tratta in realtà neppure di denaro, si tratta di un “impegno” a fornire successivamente denaro. Come accadde con Paulson, nel 2008, con il Segretario al Tesoro, che si espresse così: “noi chiederemo al Congresso un salvataggio di 750 miliardi di dollari per risolvere il problema dei derivati di Wall Street”. E su tale misura è stato necessario votare, ve ne ricorderete, si tratta di quando la Camera dei Rappresentanti votò “no”. Abbiamo i parlamentari, nell’Unione Europea, che avrebbero dovuto votare una simile misura, sarebbe stato un processo caotico, e magari qualcuno avrebbe potuto dire di “no”. Ci sono 16 paesi che utilizzano l’euro, non tutti i paesi che fanno parte (dell’UE) dell’Europa, utilizzano l’euro, e comunque anche loro avrebbero dovuto avere la possibilità di esprimere il proprio parere.

Nessun commento:

Posta un commento