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sabato 26 gennaio 2013

IL COLLASSO DELL'ECONOMIA MONDIALE - SECONDA PARTE




Hai in pratica trasformato coloro i quali lavoravano per il governo, oltre ad altri lavoratori, in disoccupati, o anche in soggetti che dipendono dal welfare… Tutti sanno questo sin dai tempi di Keynes, e anche da tempi antecedenti, è ovvio. L’altra questione da sottolineare è che i salvataggi non funzionano, e abbiamo notato tutto questo oggi, questi 1000 miliardi di dollari sono stati in grado di far apprezzare inizialmente l’euro di un ammontare pari a due pennies americani, mentre già ora l’apprezzamento è al di sotto di un solo penny americano, se non erro, e faccio riferimento ai dati che ho di fronte sullo schermo. Quindi, queste misure hanno fallito, e se si guarda alle banche europee, quelle che ho appena menzionato, ovvero Deutsche Bank, Barclays Bank eccetera, queste ultime stanno precipitando oggi, sono in ribasso del 2, 3, 4, 5%, quindi si tratta di un fallimento, certo, questi mille miliardi non sono abbastanza. L’approccio che avrebbero dovuto seguire, imponeva il fatto di affermare: se si è sotto attacco ad opera di hedge funds, è necessario bandire gli hedge funds. Ora, c’è stata una discussione presso il Parlamento Europeo, ieri, ovvero, nel caso vi siano hedge funds che operano all’estero rispetto all’Europa, e che intendono operare effettivamente lì (in Europa), questi ultimi devono munirsi di una sorta di passaporto, in altre parole, devono ricevere un’autorizzazione per portare avanti il loro sporco lavoro speculativo. Quello potrebbe essere effettivamente un primo passo, sempre tenendo conto del fatto che il connesso processo di approvazione da parte della burocrazia europea, a detta di loro stessi, si trascinerebbe per uno o due anni, ed è quindi senza speranza. Tra due anni, non ci sarà più alcuna Unione Europea, non ci sarà più l’euro, non ci sarà più alcuna Banca Centrale Europea…. in questo caso, parlando in termini di default o di moratoria sul debito. Non ci sono dubbi sul fatto che loro faranno quella fine, che loro finiranno in default. Loro smetteranno effettivamente di pagare, l’unica domanda da porsi effettivamente è “quando”, e se si tratterà di un processo condotto con ordine, ed inoltre, avranno una strategia indirizzata al recupero economico? Perchè, lo affermo con chiarezza, guardiamo a questi paesi, la Grecia, finirà in default, è garantito. Tutto questo imporrebbe a loro di affermare: “guardiamo avanti rispetto a tutto questo” – ed affermare – “guardate, nel nostro caso, Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, Irlanda hanno tutte bisogno di una moratoria sul debito, di un congelamento del debito, bisogna bloccare i pagamenti, cerchiamo semplicemente di porre in atto tale processo in maniera legale, subito”. E’ necessario evitare di distruggere l’economia, perchè ci sono personaggi che già si lamentano su Bloomberg e sulla CNBC sostenendo: “certo, un attimo, il programma di austerità previsto per la Grecia sta già avendo pesanti effetti sull’economia europea, anche perchè porterà a minori commesse, alla riduzione dei posti di lavoro, a condizioni economiche depresse”, ci siamo? Condizioni negative per tutte le attività, quindi questi interventi non funzionano, è necessario evitare anche solo di tentarli. E sarebbe inoltre opportuno includere tra tali paesi l’Islanda, sarebbe opportuno includere la Lettonia, oltre ad altri paesi europei che non utilizzano l’euro, quali l’Ungheria, la Romania, oltre ad alcuni altri…. appunto in questo momento, e questa è stata l’altra notizia di rilievo venuta fuori nel corso del fine settimana – e ricordiamoci, torniamo indietro nel tempo, alla Germania, agli anni ’30, tra il 1931 ed il 1932, c’era questa grande questione legata all’ingovernabilità, a proposito del fatto che i sistemi parlamentari si erano frammentati e che non erano in grado di operare, ed è appunto questa la situazione verso la quale gli Stati Uniti sono diretti. Tuttavia, esattamente nel corso del fine settimana, i più importanti paesi europei sono divenuti assolutamente ingovernabili. I britannici sono ingovernabili oggi, poichè si ritrovano con un Parlamento paralizzato. Non esiste una maggioranza, non vi è alcun partito che abbia una chiara e schiacciante maggioranza… e poi abbiamo quest’altro oligarca estremamente sinistro, questo personaggio che ha dalla sua un assoluto “pedigree” aristocratico britannico, ovvero Cameron. Quindi, tutti sanno che ciò che questo governo farà, sarà affondare sempre più il coltello nelle carni del popolo britannico, per spellarli vivi al fine di mettere a punto questo salvataggio che Gordon Brown aveva decisamente caldeggiato. E’ infatti lui il personaggio che ha “inventato” il “salvataggio”, per la Northern Rock e per la Royal Bank of Scotland e la Lloyds Bank. Quindi, la Gran Bretagna è ingovernabile, guardiamo allora alla Germania. Questa squallida donna, questa cretina della Merkel ha perso la sua maggioranza nella Camera Alta del Parlamento tedesco, e tutto questo si è verificato in seguito alle elezioni perse nella Nord-Reno Westfalia, l’area che è stata il nocciolo duro industriale dell’Europa, parliamo di Colonia, Dusseldorf, Essen, Bochum, si tratta di queste località. Si tratta dello Stato più grande della federazione tedesca. I Cristiani Democratici, i cosiddetti tali, della Merkel, hanno perso il 10% dei propri voti in quell’area, e probabilmente sono destinati a perdere il controllo di quello Stato. Avremo probabilmente lì un governo composto dai Socialdemocratici, con i Verdi e il partito dell’estrema Sinistra. In ogni caso, la Merkel ha perso la maggioranza, quindi la Germania ha la Camera Alta del Parlamento, quella che viene definita il Consiglio Federale, il Bundesrat, ed è appunto nel Bundesrat che questi Stati (della federazione) sono rappresentati. Il fatto che ora la Nord-Reno Westfalia sia andata perduta per i Cristiani Democratici implica che la Merkel non potrà portare avanti la propria agenda politica, ed era comunque già al potere in base ad una coalizione di governo. Quindi, i due paesi più importanti, i due paesi più importanti d’Europa, da numerosi punti di vista, la Gran Bretagna e la Germania, sono oggi ingovernabili, ed io credo che è a tale elemento che dovremmo prestare attenzione piuttosto che alla fede politica dei singoli politicanti. In ogni caso, uno dei personaggi che può effettivamente agire in una crisi, è la Francia, perchè grazie al Generale De Gaulle, la Costituzione della Quinta Repubblica francese ha fornito al Presidente francese i più straordinari poteri di emergenza. Effettivamente potrebbero presentarsi domani mattina affermando: “stiamo per bandire gli hedge funds, stiamo per bandire i credit default swaps, stiamo per bandire i CDOs, oltre ad altro”. Dovrebbe inoltre impegnarsi nell’approvazione di una Tobin tax, di quella tassa sulle vendite connesse ai derivati, per rallentare questo processo, per inserire sabbia negli ingranaggi di questi speculatori. E’ possibile fermare una depressione in tempi estremamente ristretti. Non esiste alcuna ragione per vivere in una fase di depressione, tutte quelle persone che affermano che l’unica cosa da fare in una depressione sia lasciare che quest’ultima raggiunga il fondo, che sia meglio si manifesti nella sua completezza, per avere successivamente un recupero, questa è pura follia. Sarebbe una condotta suicida, che non è affatto necessaria, ed inoltre una simile affermazione non corrisponde alla verità. Non è affatto garantito che ci sia uno specifico ciclo economico in grado di permetterti un recupero a partire da quella condizione. Ciò che ci troviamo di fronte oggi non è più una fase del ciclo economico, questa non è una recessione, stiamo parlando di una depressione economica mondiale, e di una disintegrazione. E tale disintegrazione travolgerà l’euro, mentre tutta una serie di paesi finiranno per collassare catastroficamente, come la Grecia, o ne verranno espulsi, ma si avranno comunque condizioni di panico associate a tutta una serie di valute, quelle dei paesi che neppure utilizzano l’euro, quali ad esempio l’Ungheria, potremmo avere condizioni di panico in riferimento a questo paese, alla Polonia, e quindi potremmo avere condizioni di panico in riferimento all’euro, e queste ultime porteranno al crollo della Banca Centrale Europea. I britannici credono, o meglio si illudono, di poter restare fuori da tutto questo. In realtà, stanno per esserne risucchiati esattamente in questo momento. 

La sterlina precipiterà, e quando ci saranno condizioni di panico legate alla sterlina, e si verificherà la bancarotta delle maggiori banche britanniche, quello sarà il momento in cui la tempesta passerà agli Stati Uniti per direttissima, anche perché esiste questo mercato dell’euro-dollaro, ci siamo? Numerosi miliardi di dollari che sono stati parcheggiati in Gran Bretagna per un numero rilevante di decenni. Quando le banche britanniche finiranno nella bancarotta e nel panico più assoluto, con condizioni di panico associate a loro ed alla sterlina, tali banche faranno in modo di liberarsi di questi euro-dollari, e quella sarà la goccia che fa traboccare il vaso, con riferimento al dollaro. Lasciamo perdere la Cina e tutto il resto, saranno i britannici. Ed è davvero interessante, perchè questo è effettivamente il ruolo che i britannici hanno tipicamente giocato, nel 1929, nel 1933 e nel 1971, ed appena poco tempo fa, nel 2008, in riferimento alla Barclays Bank. I britannici solitamente tendono a scaricare il peso della crisi sugli Stati Uniti nelle fasi chiave di una crisi finanziaria, cercando di salvare sè stessi, operando inoltre con malizia premeditata, tentando quindi di esportare la depressione negli Stati Uniti, e questo implica che la seconda ondata della depressione sia già qui, e che la terza ondata non possa essere quindi particolarmente distante. La seconda ondata è rappresentata dal collasso dell’Europa, a partire dalla Grecia, appunto in questo momento, passando per i paesi meridionali dell’area euro, per poi passare ai britannici e quindi passare immediatamente dopo agli Stati Uniti. E, per quanto riguarda gli Stati Uniti, in riferimento agli Stati Uniti, c’è la concreta possibilità di un collasso del dollaro, di condizioni di panico associate al dollaro, e naturalmente di condizioni di panico in riferimento alla Federal Reserve… Io credo che potrebbe cominciare dal Giappone, che il grande “crash giapponese” possa essere determinato da un default del suo debito sovrano. Il Giappone è uno dei paesi più indebitati. Il Giappone mi pare che abbia un ammontare del debito pubblico pari al 200% del Prodotto Interno Lordo, e se guardiamo ai posti alti della classifica, il Giappone è secondo soltanto allo Zimbabwe, per quanto riguarda l’ammontare del debito/PIL, quindi il Giappone è davvero profondamente indebitato. Come contraltare, in positivo, il Giappone ha ancora a disposizione un’economia industriale significativa, per cui potrebbe riuscire a salvarsi, tuttavia anche loro avrebbero la necessità di beneficiare di una sorta di moratoria sul debito. In altre parole, di una sorta di congelamento di quei debiti.”

“Sono tutti personaggi di Goldman Sachs, o, che è lo stesso, di JP Morgan Chase, di Citibank e così via. Rappresentano ciò che negli anni ’30 veniva definito “liberalismo totalitario”, e tutto questo è associabile a Keynes, non bisogna affatto credere che Keynes abbia rappresentato qualcosa di positivo, insomma, anche se in qualche occasione bisogna fare riferimento a lui per parlare di economia, di tanto in tanto, semplicemente per chiarire ciò di cui stai parlando. Si tratta di “liberalisti totalitari”, ed è questo il livello a cui si giunge. E c’è un’altra questione di cui dobbiamo renderci conto, cosa sta avvenendo nel mondo? Se torniamo indietro nel tempo agli anni ’30, noteremo come si sia verificato un processo che si componeva di 3 fasi. Abbiamo avuto la depressione, la depressione ci ha condotto verso le dittature, la depressione ci ha portati verso Hitler, in effetti, il nazismo, e queste ultime condizioni ci hanno portato al conflitto mondiale. In questo momento, ci troviamo ancora all’inizio, o comunque nella seconda fase della depressione, l’imperativo dovrebbe essere quindi, fermiamo la depressione. Se non si ferma la depressione, dovremo affrontare necessariamente, direi addirittura automaticamente, il collasso dei governi fondati sul principio della rappresentanza, il collasso delle istituzioni democratiche, il collasso dello Stato di Diritto, questi ultimi saranno inevitabilmente spazzati via. Possiamo notarlo… Ricordiamolo, comunque, resto del parere che la JP Morgan Chase e probabilmente la Morgan Stanley rappresentino addirittura un livello ancora più elevato in riferimento a tutto questo. Esiste in effetti un livello più elevato di quello, in numerosi casi le compagnie assicurative rappresentano un livello ancora più elevato di quello… Quindi, l’idea generale dovrebbe essere questa, io direi che è tempo di sviluppare una consapevolezza rispetto a ciò che tutto questo significhi. Si tratta di Wall Street che “possiede” Washington, così come possiede tutto il resto.”

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