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giovedì 10 gennaio 2013

LIDIA UNDIEMI: MIA CANDIDATURA E LA LISTA "RIVOLUZIONE CIVILE"


Non ho alcuna intenzione di convincervi a fare un passo in avanti verso quel passato che non vi appartiene, comunque necessario, ma ritengo doveroso fornirvi le motivazioni per potere fare cento lunghi passi in direzione del nuovo, verso quel futuro che mette al centro del dibattito politico quelle tematiche accantonate dai partiti sino ad oggi seduti in Parlamento.

Oggi si è ad un punto di svolta, o si guidano i processi accettando la sfida oppure si rimane travolti dallo sradicamento forzato del vecchio tenuto in vita da una “cabina di regia” ormai logora e piena di crepe.

Il progetto “Rivoluzione civile” ha fatto germogliare nelle menti e nei cuori di tantissimi uomini e donne, che hanno fatto sul campo una dura opposizione al governo Monti, l’idea di una inversione di tendenza, intendendo per tale un rinnovamento della classe dirigente incentrato sui requisititi di professionalità, storia di lotta civile e capacità progettuali.

Girano molte voci sulla lottizzazione dei posti in lista da parte dei leader dei partiti. La verità è che non si è ancora deciso nulla, perché non vi è stata alcuna formalizzazione e credo che, a tal proposito, l’unica dichiarazione ufficiale del dott. Ingroia vada nella direzione di una netta priorità della “società civile”.

Se non si è dentro le istituzioni si è destinati a subire le scelte altrui. Credo di potere parlare a nome di tantissimi cittadini “consapevoli” stanchi ma determinati. Questa volta vogliamo esserci e in prima linea, quantomeno dobbiamo provarci e per farlo abbiamo bisogno del vostro supporto, dobbiamo tentare l’unica strada che oggi ci è concessa per assumere ruoli istituzionali e ridisegnare il nostro destino. La forza per una possibile adesione a questo progetto l’ho trovata in questa unione “del sapere”, e con me vi assicuro tantissimi altri cittadini, soprattutto giovani.

Vi chiedo solo di affiancarci, almeno in questa fase, soprattutto per dare forza alla componente di società civile che forma questa lista civica e se i vostri timori dovessero tradursi in realtà sceglieremo insieme il percorso da seguire. Antonio Ingroia avrà comunque l’ultima parola e non si è ancora visto un progetto politico concreto. Vi chiedo di aiutarci a costruirlo e a dare il vostro imprescindibile apporto. Non lasciateci soli.

Penso che la verità non sia da ricercare nella logica di appartenenza formale ad una entità ma nella storia delle persone e delle idee di cui esse sono portatrici. “Società civile” è un’accezione che utilizzo con molta cautela perché è in atto un abuso spropositato della categoria dettato dall’esigenza di legittimare determinate candidature politiche.

Sono fermamente convinta che il sapere scientifico, unito alla coscienza civile e all’amore per il paese, sia l’unica vera fonte di potere e di governo alternativo.

Come potrete leggere nel mio curriculum, da circa 5 anni conduco battaglie sul territorio affiancate da una intensa attività scientifica e portate avanti con le mie sole forze, senza i ricchi privilegi con cui molti alimentano il proprio consenso elettorale.

I miei contributi si fondano sulla interrelazione fra studi giuridici ed economici affiancata da una costante analisi della realtà e da molte campagne di informazione realizzate in diverse parti d’Italia.

Lei ha ragione professore Gallino, purtroppo il lavoro è una merce e non dovrebbe essere così. Mi sono imbattuta per la prima volta nel potere “oscuro” della legge in occasione del primo caso concreto (tutt’ora in corso) su cui ho strutturato il progetto legato al dottorato di ricerca in diritto (del lavoro): le esternalizzazioni dei lavoratori Telecom Italia. Ho realizzato un dossier di più di 100 pagine basato sull’analisi di circa 70 sentenze volute dai lavoratori che hanno fatto ricorso in giudizio per ottenere l’invalidità della propria cessione e “ristabilizzare” il proprio posto di lavoro. Questo documento mi ha consentito di dare una dimensione scientifica ad alcune intuizioni maturate osservando il fenomeno della precarietà nei call center: economia, lavoro e diritto sono elementi politici inscindibili, ed è necessaria una visione sistemica per potere comprendere l’effetto dirompente del diritto sull’economia e ricavarne una soluzione di natura legislativa. Ho cercato conferma (ottenendola) supportando i lavoratori in tante altre vertenze legate alle riorganizzazioni delle grandi e medie imprese. Europa a parte, molte disposizioni di natura giuslavoristica, accompagnate da precise norme di diritto dell’impresa, sono di fatto funzionali allo sviluppo di forme di speculazione e di intermediazione parassitaria che hanno messo in ginocchio l’economia della nostra nazione.

Questa esperienza mi ha consentito di elaborare negli anni alcune proposte che potrebbero efficacemente contribuire a contrastare la deriva dei mercati e del mondo del lavoro.

Tale percorso mi ha inoltre dato l’opportunità di comprendere per tempo il vero significato degli accordi europei intergovernativi (c.d. fondo salva-stati/ESM e Fiscal Compact) e del pareggio di bilancio in Costituzione, un mix esplosivo di austerità che inevitabilmente comporterà un drastico indebolimento dei poteri dello Stato e del benessere dei cittadini. La battaglia si è espansa a “macchia d’olio” in tantissimi ambienti della società civile purtroppo privi di rappresentanza in Parlamento. L’Italia non ha bisogno di una opposizione fine a se stessa ma di una idea di governo orientata alla difesa del Popolo italiano contro questa Europa della finanza che ha dichiarato “guerra” al sistema dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione, senza tralasciare, ovviamente, il “cancro” italiano della corruzione, del clientelismo e dello sperpero del denaro pubblico.

Ho proposto la mia candidatura, o meglio la mia storia, le mie competenze, i miei progetti e le speranze che trascino con me ogni volta che faccio un incontro pubblico o scrivo un articolo.

Qualunque sia la vostra risposta, mi piacerebbe potere sottoporre alla vostra valutazione alcuni progetti che vorrei proporre per la prossima legislatura. In sintesi:

- Progetto politico (e di legge) contro l’austerità, la speculazione, l’intermediazione parassitaria, la crisi e la disoccupazione.
- Proposta di legge contro le esternalizzazioni abusive.
- Proposta di legge regionale per la tutela dei soldi pubblici nell’ambito dei collegamenti societari.
- Ipotesi di monitoraggio degli appalti contro lo sfruttamento del lavoro.
- Progetto contro le delocalizzazioni delle attività di call center.

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