Il più esclusivo club finanziario mondiale era direttamente responsabile delle stragi e della strategia della tensione, sostiene oggi Imposimato, che ha scovato documenti inediti, pubblicati nel libro “La Repubblica delle stragi impunite”.
Una rivelazione-choc, quella del presidente onorario della Corte di Cassazione: «La verità è ormai chiara: ci sono state complicità dello Stato, o di frammenti dello Stato, con la mafia e col terrorismo nero, e con la massoneria». Elementi «che erano poi fusi e armonizzati in questa organizzazione, manovrata dalla Cia», che in Italia si chiama Gladio e all’estero “Stay Behind”. Fino a ieri sarebbe stata fantascienza, aggiunge Imposimato, ma ormai si tratta di fatti accertati, e il problema è che “Stay Behind” esiste ancora. Negli anni ’70, «serviva a impedire la dinamica politica», cioè frenare lo spostamento dell’elettorato verso la sinistra. Attentati, bombe, stragi. «Hanno fatto tutto questo non per destabilizzare lo Stato, ma per rafforzare il potere: destabilizzare l’ordine pubblico per stabilizzare il potere politico». In tribunale è finita la manovalanza, ma i “mandanti” sono spesso rimasti nell’ombra. Specie quelli più insospettabili: i super-finanzieri del Gruppo Bilderberg.

«Può darsi pure che qualcuno di loro non sappia nulla – ammette Imposimato – però il Bilderberg fa queste cose qua. Cioè: governa il mondo e le democrazie in modo invisibile, in modo da condizionare il loro sviluppo democratico». Clamorosa la portata del documento che Imposimato ha scovato, tra le carte di Alessandrini: «Il Bilderberg scrive che è uno dei responsabili della strategia della tensione, e quindi anche delle stragi». Letteralmente: «Il Bilderberg responsabile delle stragi». Imposimato, osserva Simone Santini in un intervento per “Clarissa” ripreso da “Megachip”, «delinea il quadro di una verità storica ormai accertata ma, è necessario dirlo, che si fatica a tradurre in azioni politiche per affrontare il sistema di potere ancora vigente in Italia». E così, aggiunge Santini, «l’“io so” pasoliniano appare esemplificato in maniera cristallina», grazie alla tenacia di un uomo come Imposimato e al coraggio di Alessandrini, che arrivò al Bilderberg più di trent’anni fa.

Quello che ancora non si sapeva è che il massimo salotto mondiale della finanza, il Bilderberg, non esitò a farsi complice della strategia della tensione, seminando sangue innocente nelle piazze italiane. Già allora erano loro, i professionisti della paura, a terrorizzare i cittadini che si erano illusi che il benessere dello stato sociale e i diritti del lavoro fossero acquisiti una volta per tutte. Errore: il “vero potere” aveva dichiarato guerra alla democrazia, ed era pronto a tutto. Caduto il Muro di Berlino, l’accelerazione si fa drammatica: spazzata via con Tangentopoli la vecchia classe dirigente, anche l’Italia entra docilmente nel recinto dell’Eurozona, il capolavoro egemonico della grande finanza che sogna la privatizzazione degli Stati e dei beni comuni. A quanto pare, il piano prosegue senza intoppi: l’Italia ha di fronte un collasso storico, imposto dalla maxi-stangata del Fiscal Compact, ma sembra che il pericolo venga completamente ignorato da centrodestra e centrosinistra, le comparse che si candidano alle elezioni. E le uniche due forze di opposizione – Grillo e Ingroia – preferiscono parlare di anticasta e antimafia. Sicché, non si vede come il voto di febbraio possa minimamente disturbare gli architetti del “massacro sociale”. Un piano che viene da lontano: addirittura, come rivela Imposimato, dal 1967.
(Il libro: Ferdinando Imposimato, “La Repubblica delle stragi impunite”, Newton Compton, 367 pagine, euro 9,90).
(Il libro: Ferdinando Imposimato, “La Repubblica delle stragi impunite”, Newton Compton, 367 pagine, euro 9,90).
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